Pena esemplare per due bulli che erano finiti a processo per aver violentato e perseguitato un compagno di classe a Torino.
Il Tribunale ha condannato i due ragazzi per aver violentato e abusato di un loro compagno di classe: otto anni e sei mesi di carcere.
Il giovane era stato costretto a qualsiasi sevizia, dall’ingoiare escrementi di cane, alle lumache vive, fino ai ripetuti abusi con un ombrello. I due sono stati condannati per stalking, lesioni e abusi sessuali.
La presunta vittima, all’epoca dei fatti, aveva 16 anni e frequentava una scuola professionale in provincia insieme ai due imputati di qualche anno più grandi.
I tre erano amici ma, ad un certo punto, il più piccolo – secondo l’accusa del pm Dionigi Tibone – avrebbe cominciato a essere preso di mira e a subire delle angherie.
Una sera, fra l’altro, venne portato addirittura in una strada per avere un rapporto sessuale con una prostituta alla loro presenza.
“Questa è una sentenza esemplare che dà finalmente una risposta alle vittime di bullismo. Penso sia una delle prime in Italia di questo tenore e credo mostri come la situazione per chi è vittima di violenze stia cambiando”, commenta l’avvocata Giovanna Musone a La Repubblica, che assieme alla collega Maria Rosaria Scicchitano, si è costituita parte civile per conto della vittima e della sua famiglia. “Il mio assistito ancora oggi non si è ripreso da quel biennio di violenze e soprusi – aggiunge Musone – Anche solo dover ripercorrere quanto era successo durante il processo gli ha provocato ulteriori traumi”.
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