Una maestra di 59 anni, in servizio in una scuola elementare di Taranto, è stata arrestata e posta ai domiciliari dalla polizia con l’accusa di maltrattamenti aggravati e continuati nei confronti di minori di sei anni. Sembra che la maestre sgridasse, umiliasse e mortificasse i bambini, giungendo persino a percuoterli, a volte a mani nude e a volte con libri e quaderni, sulla nuca, sul viso e sulle mani.
Un altro brutto fatto di cronaca investe la scuola e per una colpa odiosa, come quella dei maltrattamenti nei confronti di bambini che i genitori affidano agli educatori in piena e totale fiducia.
Le indagini della polizia sono state avviate poco meno di due mesi fa, dopo le segnalazioni dei genitori di alcuni bambini, che evidenziavano il “gravissimo livello di malessere” raggiunto dai loro figli.
Per accertare la veridicità delle accuse, l’attività d’indagine, coordinata dalla locale Procura, è stata condotta anche mediante l’installazione di alcune telecamere all’interno dell’aula frequentata dai bambini.
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I filmati audio- video, secondo gli investigatori, hanno “consentito di accertare i maltrattamenti psico-fisici subìti dai piccoli alunni. In particolare, l’arrestata sgridava, umiliava e mortificava i bambini, giungendo persino a percuoterli, a volte a mani nude e a volte con libri e quaderni, sulla nuca, sul viso e sulle mani”.
Le continue vessazioni, secondo quanto riferisce la polizia, avevano “determinato nei bambini un persistente stato di agitazione, aggressività e paura”.
Emblematici al riguardo, sono considerati due episodi avvenuti nei giorni scorsi. Nel primo caso, un bambino pur di non entrare a scuola, “è scappato dalla macchina dei genitori – spiega la polizia – proprio nel momento in cui erano giunti dinanzi all’ingresso dell’istituto scolastico. Nel secondo, invece, un alunno, all’uscita dalla scuola, ha addirittura infranto, con i pugni, il finestrino dell’autovettura della madre”.
Inoltre, sono state registrate le frasi pronunciate dalla maestra. “Adesso – ha detto ad un alunno – ti devo legare sotto….così ti faccio mancare il fiato”, oppure “E non ridere che ti devo tirare uno schiaffo che ti faccio girare la testa quaranta volte”, o ancora “La prossima volta che ti alzi ti stacco l’orecchio”.
La visione e il contestuale ascolto delle registrazioni effettuate, che “hanno confermato – sostengono gli inquirenti – la reiterazione degli atteggiamenti di maltrattamento della maestra, ha reso necessario l’intervento d’urgenza, al fine di preservare l’integrità psico-fisica dei minori e di evitare la sottoposizione ad ulteriori episodi gravemente pregiudizievoli”.
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