La Commissione lavoro della Camera, presieduta da Casare Damiano, ha approvato oggi all’unanimità il testo unificato della Proposta di legge 249, attraverso la quale si sta cercando di porre rimedio alla legge Fornero sulle pensioni che aveva saltato a piedi uniti il personale della scuola che aveva già maturato il diritto nella cosiddetta “Quota 96” al 30 agosto 2012.
Un risultato importante che apre nuove speranze alla platea dei circa 3500 lavoratori della scuola che però, da rinnovati conteggi e da raffronti coi numeri forniti dall’Inps e dal Miur, sarebbero ora circa 6000, anche perché sono stati pure conteggiati i nati fino al 31 dicembre 1952.
Ora la Proposta di legge passa in Commissione bilancio, presieduta da Francesco Boccia, dove si dovranno trovare i fondi necessari per coprire questa manovra che però, a causa appunto dei disguidi in tantissime altre occasioni sperimentati, dovrà prevedere un complessivo ammontare di circa 170milioni di Euro che risulta essere, come è facile calcolare, cifra doppia rispetto a quella originariamente prevista.
Dove reperire questa somma?
Considerato tuttavia che non si tratta di cifre esorbitanti, sembra che l’indirizzo complessivo si poggi sulla proposta di aggiungere una accise sugli alcolici, scartando quindi la proposta del Movimento 5 Stelle che sembra abbia suggerito un aggravio di tassazione sulle transazioni finanziarie. Nell’immediato futuro comunque vedremo i risultati di questo lavoro parlamentare, anche se i dubbi a questo punto, sull’effettivo cioè pensionamento del personale “Q96”, dovrebbero essere veramente minimi, se si fa riferimento agli impegni ufficialmente presi da tutti i partiti presenti in Parlamento che hanno “all’unanimità” riconosciuto i sacrosanti diritti di tale platea di lavoratori della scuola.
Ad oggi comunque il dato sicuramente positivo, e assolutamente confortante, riguarda il fatto che tutta la Commissione lavoro ha dato prova di essersi onorevolmente impegnata per davvero, ossequiando le promesse, per cui uguale atteggiamento è atteso anche in Commissione bilancio il cui presidente, Francesco Boccia, ha avuto modo di dire già in tante altre occasioni che questi “esodati”, inspiegabilmente tralasciati dalla legge Fornero, hanno tutto il diritto di essere salvaguardati e tolti dallo stagno in cui si sono incolpevolmente trovati.
La soluzione fra l’altro di questo inghippo legislativo favorirebbe altri 6.000 precari della scuola, da anni in attesa, e col rischio che il superamento dello stesso concorso Tfa possa vederli, nonostante i numeri dati dalla precedente gestione Miur, ancora a spasso.
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