Gli studenti sono impegnatissimi tra studio, compiti a casa, verifiche in classe, prove Invalsi, esami, molti più di chi invece lavora. Per molti ragazzi è infatti facile superare il tetto delle 40 ore settimanali destinate alla loro principale “attività”.
Sono i dati che si possono rintracciare tra le pieghe dell’ultimo rapporto Almadiploma sul Profilo dei diplomati 2023, costruito interpellando circa 30 mila alunni delle classi secondarie superiori.
Secondo l’indagine alle superiori 1 alunno su 4 deve dedicare almeno 15 ore a settimana ai compiti assegnati dai prof e alla preparazione per interrogazioni e verifiche. In pratica più di due ore al giorno. Che vanno ad aggiungersi alle circa trenta ore settimanali di lezioni frontali.
Un’analisi del report effettuata dal portale Skuola.net mostra anche come gli studenti delle superiori – che rappresentano il 27,5% del totale – siano in buona compagnia. Visto che, un altro quarto scarso (24,1%), deve comunque aprire libri e quaderni tra le 10 e le 14 ore pomeridiane. La platea più ampia, invece, se la cava con un sforzo supplementare tutto sommato contenuto: il 29,1% si mantiene tra le 5 e le 9 ore settimanali. Ancora meglio va al restante 20% scarso che resta all’interno delle cinque ore.
Ma la vera differenza la fa l’indirizzo di studio intrapreso. Chi va al liceo è nettamente più sotto pressione rispetto agli altri. Qui, oltre 3 su 10 – il 37,3% – non ce la fanno a liquidare la pratica compiti a casa in meno di 15 ore a settimana e al Classico ci si attesta addirittura al 51,7%.
Negli istituti tecnici, invece, è solamente il 16,4% a scavallare le 15 ore; giusto un pelino di più fanno gli studenti dei tecnici di tipo “economico”. Ancora più basso l’impegno richiesto (o profuso) per gli istituti professionali: meno di 1 su 10 – il 9,5% – si prolunga oltre le 15 ore a settimana per fare i compiti a casa.
Qualche settimana fa abbiamo parlato di genitori degli alunni di una scuola media sul piede di guerra. Secondo questi ultimi ai loro figli sono assegnati troppi compiti da svolgere casa, impedendo loro di vivere serenamente il loro tempo fuori da scuola.
La mole di compiti non lascerebbe loro la possibilità di effettuare alcuna disciplina ludica o ricreativa. “Vengono letteralmente oberati dai compiti – affermano alcuni genitori – tanto che ci sono giorni in cui i nostri figli non riescono a staccare nemmeno per pochi minuti la mente dai libri, talmente tante sono le materie da preparare. Se consideriamo l’orario scolastico, che comprende sei ore, dalle 8 alle 14, possiamo capire quanto sia già pesante di suo. I ragazzi quindi, appena tornati a casa, hanno solo il tempo di mangiare per poi mettersi subito a studiare. Certamente non è questo il dato che più ci preoccupa, quanto che, come detto, i compiti che i professori assegnano per il pomeriggio sono tanti e comprendono molteplici materie. Tutto questo comporta la conseguenza che spesso i nostri figli non riescono a ritagliarsi il tempo per svolgere tutte quelle attività extrascolastiche fondamentali per la loro crescita ed il loro sviluppo”.
“Ci sono giorni – dicono ancora i genitori – che iniziano i compiti subito dopo il pranzo e vanno avanti fino a sera, a volte anche alle 22. È chiaro che la loro attenzione non può mantenersi sempre lucida e costante per tutto quel tempo. Da qui la necessità appunto di frequentare o praticare discipline artistiche o sportive che li aiutino in questa età particolare che stanno attraversando”.
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