Il 22 febbraio prossimo Renzi festeggerà al Nazionale Spazio Eventi di Roma un anno di governo con l’iniziativa ‘La scuola che cambia, cambia l’Italia’, in cui, ancora una volta, annuncerà i contenuti del decreto sulla scuola.
Sempre il 22 febbraio a Roma l’Usb indice un presidio dei lavoratori della scuola in via Nazionale, davanti il Palazzo delle Esposizioni, dalle ore 9.30.
Per i lavoratori della scuola, infatti, non c’è un bel niente da festeggiare: mancano ancora 250 mila insegnanti, oltre i 150mila precari già in servizio; i docenti continuano ad avere condizioni lavorative che svalorizzano il loro ruolo; il personale Ata è ovunque sotto organico e sottoposto a carichi assurdi di lavoro.
Al di là dei roboanti annunci sulla centralità dell’istruzione, la “Buona Scuola” non è altro che la prosecuzione della riforma Gelmini. Renzi ha bloccato il contratto e tagliato 2.020 unita di personale Ata e di fondi, mentre proseguono i regali agli imprenditori. Inoltre, falsa meritocrazia, aumento dell’orario di lavoro, cancellazione dei Decreti Delegati, invasione dei privati: la scuola pubblica statale è ridotta al lumicino, divenendo scuola per censo che nega ai figli dei lavoratori il diritto all’istruzione ed anche la speranza di diventare un lavoratore della scuola.
Le politiche di distruzione della scuola sono state appoggiate da Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals, che a turno hanno firmato dalla spending review al taglio degli scatti di anzianità, all’Accordo che anticipa la “Buona Scuola” nella provincia autonoma di Trento.
La Scuola ha già bocciato il Piano Gelmini-Giannini con scioperi, mobilitazioni e mozioni dai Collegi Docenti. L’Usb chiama dunque i lavoratori a manifestare il 22 febbraio a Roma per “La vera scuola”, che si fa stabilizzando i precari, aumentando gli organici, risollevando gli stipendi fermi dal 2009, restituendo centralità agli organi collegiali.
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