Buongiorno ragazzi, uno dei sintomi iniziali del Covid 19 è l’assenza di odori e sapori, comprensibile per un virus delle vie respiratorie, questo sintomo si è poi allargato anche alla sfera della vita di relazione.
Il rispetto della distanza individuale non ci permette di provare queste sensazioni nei confronti del prossimo, gli abbracci, i baci e il tatto hanno allontanato dalla nostra sfera di relazioni la comunicazione sensitiva, le emozioni più profonde, quelle istintive e veritiere.
La povertà comunicativa che ne è derivata ha dato maggior spazio all’udito e alla vista, facciamo lunghe videochiamate ad amici e parenti. La sensazione di essere vicini percepita con i due sensi non inganna l’encefalo, ci illudiamo della prossimità, la presenza fisica non è emotivamente sostituibile, la conoscenza dell’altro si realizza nella completezza delle condivisioni sensoriali e cognitive.
Nelle videolezioni gli studenti eliminano anche gli unici due canali possibili, impoverendo completamente la comunicazione, rimane un simbolo con una immagine o una lettera che testimonia la connessione formale non partecipativa. La relazione educativa è una scommessa, si basa sulla fiducia, lo studente stima il docente e il docente individua nell’alunno conoscenze e comportamenti idonei al percorso immaginato. Con l’immagine celata e il microfono funzionante a richiesta la relazione non comunica fiducia ma distacco e lontananza. In diverse occasioni ho verificato che lo studente pur risultando connesso non partecipa alla lezione e sollecitato non risponde.
Le poche telecamere accese rivelano un diffuso risveglio precoce con predominio di abbigliamento da camera, la sfilata dei pigiamini. Lo studente “crede di essere a casa” invece la connessione lo mette in relazione con la scuola e i docenti, l’ambiente relazionale è educativo/ istituzionale, il modo di vestire e accudirsi risponde all’ambiente in cui ci troviamo e al rispetto che abbiamo per l’interlocutore e la sua funzione. Vi presentereste in pigiama a un matrimonio?
E’ difficile aver fiducia nell’allievo in disordine, è difficile aver fiducia nell’allievo che nasconde la sua immagine ed espone conoscenze di rimbalzo, è difficile aver fiducia in coloro dove manca la connessione, è difficile aver fiducia in chi la relazione la invia ma non arriva è difficile aver fiducia in chi non ha trovato i materiali per l’esperienza. Queste difficoltà penalizzano la crescita e lo sviluppo della personalità.
Sarà un anno in cui i fiori non sbocceranno, un anno senza primavera.
Gabriele Fraternali
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