Un appello per il pagamento delle posizioni economiche Ata

Nonostante l’impegno profuso dai sindacati durante gli incontri al Miur sulle posizioni economiche, siamo ancora confusi e preoccupati per l’evolversi della situazione. In particolare ci riferiamo al caso ormai noto delle posizioni economiche Ata per le quali non è mai stato attivato il pagamento perché i dati non sono stati inseriti nel flusso telematico.

Sappiamo che è in corso l’ennesima rilevazione dati richiesta dal Mef al Miur, con i nomi degli aventi diritto, decreti che gli UU.SS.RR. stanno redigendo, i lavoratori sempre più demotivati vanno alla ricerca, presso gli UST AT competenti per territorio, della traccia di un decreto, individuale, cumulativo, registrato…

Tutto ciò è al di fuori di una logica di diritto, non si può basare il pagamento dei lavoratori solo in relazione alla fortuna, i 12000 che hanno avuto fortunatamente il pagamento perché i dati erano stati già trasmessi, oppure adesso i fortunati che sono in possesso di un decreto.

Continuiamo a svolgere le nostre attività accessorie anche per l’anno scolastico 2014/2015 nell’incertezza di ricevere il pagamento dovuto dal Miur.

La circolare Mef prot. 0035819 del 15 aprile 2011 con oggetto: Applicazione dell’art. 9 D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, nella legge 30 luglio 2010, n. 122, recante “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, indica chiaramente che le posizioni economiche Ata non dovevano essere bloccate; infatti, essa recita: “Non vanno, inoltre, considerate nel tetto 2010 le somme corrisposte per missioni nazionali o all’estero, per lavoro straordinario o per maggiorazioni comunque legate all’articolazione dell’orario di lavoro (turnazioni); se analoghe prestazioni (missioni, straordinari, turnazioni ecc.) saranno svolte negli anni successivi al 2010, esse verranno retribuite negli importi dovuti, anche se superiori a quelli erogati nel 2010, trovando, peraltro, specifici limiti di crescita alla spesa consentita nell’ambito di altre disposizioni previste dalla medesima legge n. 122/2010 (es.: per le missioni vedi art. 6, comma 12; per l’accessorio variabile vedi art. 9, comma 2/bis). Analoghe considerazioni valgono per gli emolumenti corrisposti per lo svolgimento di specifici incarichi e, pertanto, i relativi importi non sono da considerare nel tetto 2010. Se le stesse prestazioni verranno svolte anche negli anni successivi al 2010, andrà corrisposto il relativo trattamento fintanto che permane l’incarico. Per quanto riguarda gli specifici incarichi conferiti nel triennio 2011-2013 (e che si indicano, in via esemplificativa, con riferimento ai diversi comparti: retribuzioni per posizioni organizzative, indennità di coordinamento e di responsabile di ufficio etc.), si ritiene che tali incarichi possano essere remunerati nel triennio 2011-2013 anche se non sussistenti nel 2010”.

Alla luce della citata circolare interpretativa del Mef, le posizioni economiche Ata devono essere pagate, anche se non sussistenti nel 2010.

Chiediamo quindi il pagamento per i 5.200 lavoratori Ata che non hanno ricevuto il compenso accessorio dal 2011 in poi e la riattivazione immediata delle posizioni economiche dal primo gennaio 2015.

I lettori ci scrivono

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