Cari ragazzi,
la scuola è finita.
E’ finita per tutti, ma non per voi. Pochi giorni, e poi vi aspettano gli esami di maturità.
Consentitemi un “in bocca al lupo”.
Questi esami segneranno comunque il passo della vostra vita, nei termini di un “rito di passaggio” che vi aprirà alle scelte fondamentali del vostro futuro.
Da questo momento sarà sempre più evidente che “ognuno è artefice del proprio destino”.
Ma non abbiate paure, non coltivate remore, ma solo un atto, assieme, di fiducia e di speranza, perché il vostro e nostro futuro dipenderà anzitutto dalle vostre passioni, attitudini, sensibilità, capacità anche di sopportare la fatica dell’impegno quotidiano.
Voi siete la nostra speranza, anche se, lo sappiamo, ci troviamo, purtroppo, in una società che favorisce i padri a danno dei figli e dei nipoti, che non sempre riconosce, purtroppo, da subito, talenti, energie e sensibilità.
Restate fedeli a voi stessi, a ciò che portate nel cuore, aperti e disponibili ad operare non contro, ma per, cioè assieme agli altri, che siano giovani o meno giovani.
Lo so, questo non è un tempo facile, per le mille incognite che vi accompagneranno.
Compresi quegli adulti che cercheranno di usarvi. Magari anche solo con la facile retorica.
Cerco, invece di praticare anzitutto, e di proporre ai docenti questa regola-base: “per farsi ascoltare anzitutto ascoltare”. E poi non stancarsi mai di dialogare, ognuno secondo le proprie responsabilità e competenze.
Il nostro ruolo educativo, cioè, nei vostri confronti è nutrire, come qualcuno ha detto meglio di me, la vostra intelligenza, creatività, curiosità, libertà.
Ricordate, infine, che si impara sempre da tutti, e che la competizione, di cui tanto si parla, ha sì un lato problematico, ma anche uno positivo, perché è importante saper apprendere da coloro che sono più bravi, più preparati, più aperti.
Ripeto, non abbiate paura: le nostre scelte si costruiscono giorno dopo giorno, ed i treni nella vita si presenteranno a tutti. Basta saperli prendere al volo.
Lo sapete: rispetto a noi, il vostro destino non è locale, ma “glocale, cioè globale e locale assieme. Alzate cioè il vostro sguardo, oltre i piccoli cabotaggi, le piccole cerchie, i vari localismi, i tanti corporativismi, e mettetevi a disposizione dove si manifesterà un qualche interesse nei vostri confronti. Senza remore, perché, lo ripeto, si impara da tutto e da tutti. Ha inizio, così, con questa apertura di orizzonte, una nuova fase della vostra vita. Un momento bellissimo. Noi genitori, ma anche tutti i vostri docenti, vi guardiamo con attenzione, fatta di qualche apprensione ma anche di tanta fiducia. Coltivate la passione ed il gusto culturale, cioè la capacità di andare oltre l’immediato dei bisogni, dei desideri, dei saperi, delle informazioni, delle competenze, delle professionalità, delle relazioni. Siete il nostro presente-futuro.
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