l collegio docenti dell’IC “Nodari” di Lugo di Vicenza ritiene necessario metterVi al corrente di quanto ha generato nella nostra e in tante altre scuole l’introduzione del “bonus” sul merito dei docenti.
Come già da tempo molti di noi avevano previsto, questo strumento, nato per valorizzare i docenti, per il modo con cui è stato gestito a livello nazionale e locale, ha generato invece effetti fortemente negativi, primo fra tutti divisioni, malumori e tensioni.
Le categorie che sono state usate per arrivare all’attribuzione non funzionano, e i Dirigenti, che dovrebbero presiedere all’attribuzione seguendo i criteri dei Comitati di valutazione, spesso non conoscono nemmeno gli insegnanti né tanto meno il loro lavoro in aula.
L’esito di questo esperimento fatto sulla pelle e sui sentimenti dei docenti è stato per tutti negativo, tanto che nel nostro Istituto il Collegio docenti ha deciso prima di non richiederlo, e poi di restituirlo.
I docenti ribadiscono che vogliono essere valutati, non è in questione il fatto che comunque ci sia una valutazione, ma vogliono essere valutati nel modo più dignitoso. Quello usato nelle scuole lo scorso anno non lo è. Invece che aiutare la comunità docente, il bonus ha contribuito a dividerla.
Chiediamo invece che siano introdotti gli opportuni correttivi per fare di questa un’opportunità di ulteriore coesione, un motivo in più per trovare il piacere e la necessità di collaborare, nell’interesse degli studenti e delle famiglie, in quanto di tutto c’è bisogno fuorché di creare ulteriore frammentazione in un luogo che cerca inclusione e spirito di comunità, com’è la scuola.
Non ci piace poi fermarci solo a criticare, ma pensiamo di avere anche buone alternative per un ripensamento dello strumento perché possa invece diventare motivo positivo.
Chi ha voluto e mal gestito questa innovazione ha una grande responsabilità: si informi sullo stato di cose nelle scuole d’Italia. A noi spetta il farlo presente a tutti, a Voi innanzitutto, ma anche a tutte le famiglie, perché sappiano questo ed altro ancora sulla gestione attuale della scuola italiana.
E non manchiamo di ricordare anche che il contratto-scuola non è stato ancora rinnovato.
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