Al convegno “Sos scuola – Un cantiere per la scuola siciliana” (svoltosi nei giorni 4,5 e 6 luglio a Città del Mare di Terrasini), al quale peraltro abbiamo già dato risalto con diversi articoli del nostro inviato Pasquale Almirante, l’ultimo dei quali pubblicato ieri, ha partecipato anche Massimo Dolce, direttore didattico in pensione, che ha inviato un suo contributo:
“La partecipazione di docenti e dirigenti scolastici è stata numerosa e per molti aspetti partecipata. Gli interventi degli esperti possono essere definiti culturalmente interessanti, anche se, a volte le tematiche affrontate non sono state sicuramente di grande attualità e adeguatamente rispondenti agli obiettivi del convegno, finalizzato ad evidenziare le esigenze, le carenze, le prospettive della scuola siciliana, i cambiamenti radicali che devono essere posti in essere, con provvedimenti efficaci e tempestivi dal governo Renzi, riguardanti tutti gli aspetti dell’organizzazione scolastica.
Purtroppo, si deve notare che le tematiche scolastiche, prese in esame dai relatori e dai gruppi di lavoro, hanno riguardato, con le dovute eccezioni, aspetti marginali della professionalità docente: orario di servizio, tempo scolastico, orario scolastico. Si è parlato anche di valutazione, tempo pieno, dispersione scolastica, integrazione e innovazione didattica, argomenti affrontati nei gruppi di lavoro.
Il tema del gruppo “innovazione didattica” avrebbe meritato maggiore attenzione nella conduzione del gruppo, che non coordinato professionalmente, con specifiche consegne riguardanti l’articolazione della tematica di fondo, è risultata assai generica e dispersiva, in quanto ogni componente ha parlato per 15 minuti a ruota libera, non consentendo di conseguire un chiaro approfondimento o proposte operative concrete. Personalmente ho affrontato il tema riguardante i “cambiamenti proposti rispetto alla scuola di oggi” e la “guida alla realizzazione della scuola che vogliamo”.
Sono ideatore, elaboratore, realizzatore di un progetto sperimentale di autoformazione destinato a docenti e dirigenti scolastici per la realizzazione della scuola che vogliamo, da non confondere con l’espressione “scuola digitale”, anche se la scuola che vogliamo è strutturata e strettamente collegata alla scuola digitale, ma se ne differenzia per le finalità e gli obiettivi che intende perseguire.
Si tratta di una scuola, che per usare una tipica espressione renziana, vuole rottamare la scuola di oggi che, per molti aspetti, è ancora una scuola legata alla riforma gentiliana.
Una scuola che non sa rispondere, in maniera adeguata, alle aspettative degli scolari, degli studenti, dei giovani digitali ; e quel che è più grave, ignora le esigenze del mondo del lavoro altamente informatizzato e digitalizzato.
Una strada maestra per cambiare la scuola di oggi potrebbe essere quella che conduce ad una radicale innovazione della formazione dei docenti, realizzabile con l’autoformazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, secondo la ricerca e la sperimentazione condotta e verificata dal sottoscritto.
Il percorso della ricerca di cui trattasi (e la sperimentazione di autoformazione con conseguenti esiti soddisfacenti) nasce, da una domanda, come quasi tutte le ricerche sperimentali.
Dopo avere operato nella scuola per quasi cinquanta anni, come scolaro, studente, insegnante, ricercatore presso la facoltà di Psicologia sperimentale dell’Università di Palermo, sono approdato al ruolo di direttore didattico e dopo 43 anni di servizio sono andato in pensione. Ho continuato a leggere, a seguire le tematiche scolastiche riguardanti le innovazioni nei processi di insegnamento apprendimento. Così un giorno, sono inciampato nell’espressione “scuola digitale” apparsa sul mio computer. Espressione che mi ha scosso – per parafrasare Kant – dal sonno dommatico della scuola gentiliana, tuttora operante, nonostante le riforma dei governi democratici.
Da allora, ho continuato ad approfondire le varie tematiche con particolare riferimento alla didattica digitale, alle metodologie disciplinari alla valutazione delle competenze Ho completato nel mese scorso il Primo sillabario digitale per la classe prima elementare. E’ in cantiere il testo di italiano per la scuola media di primo grado La ricerca e la sperimentazione continuano e sono aperte a tutte le osservazioni ed ogni chiarimento”.
Massimo Dolce
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