Il bonus dei 500 euro a favore dei neo 18enni, introdotto dal Governo Renzi, era un assaggio: ora, lo stesso Partito Democratico vorrebbe un incentivo, a fondo perduto, da ben 18.000 euro, da utilizzare per avviare una attività professionale, per aprire un mutuo casa, per un corso Universitario o post universitario: l’idea è stata trasformata in un progetto di legge depositato, il 23 ottobre, sia alla Camera sia al Senato e presentato il giorno dopo dai due capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci, assieme ad Elena Bonetti, Massimo Ungaro, Simona Malpezzi, Anna Ascani e Mauro Del Barba.
La platea di beneficiari, spiega l’agenzia Ansa, sarebbe costituita da tutti i cittadini italiani e dagli stranieri che abbiano conseguito l’obbligo formativo frequentando almeno 5 anni in scuole italiani, nonché stranieri che acquistano la cittadinanza italiana entro i 19 anni.
Oltre che per l’istruzione, il fondo potrebbe servire per l’acquisto della casa e l’avvio di una attività professionale o di impresa, il capitale viene concesso come aumento di capitale di rischio di piccole e medie imprese, per l’acquisto di pensioni a capitalizzazione o polizze vita, per il finanziamento di esperienze di volontariato all’estero.
L’Inps, che gestirò il beneficio, eroga un importo aggiuntivo del 20% in caso di progetti sottoscritti da due o più beneficiari.
La proposta di legge è denominata Credito Giovani, per valorizzare la volontà di “dar credito ai giovani e alle loro opportunità di vita” ha spiegato l’on. Simona Malpezzi.
La nostra “proposta – ha detto Graziano Delrio – mette al centro i giovani, dandogli la possibilità di investire su se stessi, dandogli fiducia, dandogli non uno stipendio ma la possibilità di mettersi in gioco”.
Il senatore Andrea Marcucci si è quindi rivolto alla maggioranza parlamentare, perché rifletta su questa proposta: “non si può – ha detto il democratico toscano – continuare ad abolire la parola futuro dalle politiche del governo”.
Il deputato Massimo Ungaro ha sottolineato che l’incentivo potrà essere utilizzato entro i 35 anni.
“Uno dei mali della nostra società è la mancanza mobilità sociale, tema – ha detto l’on. Ascani – ignorato dalla Manovra del governo. Questa proposta dà la possibilità ai giovani di crescere”. Una misura, ha detto Del Barba, “che dà credito ai giovani che fanno fatica a partecipare alla vita economica e sociale”.
Ma quanto costerebbe il beneficio a tutti i neo 18enni? Ora, ammesso che si rimanga ai soli studenti che frequentano, molti dei quali prossimi alla maturità, stiamo parlando di un numero di giovani che si avvicina al mezzo milione. Solo per loro servirebbero circa 9 miliardi.
Poi, ci sono tutti quelli che hanno lasciato la scuola. Siccome stiamo parlando di un ulteriore 15%-20% di ragazzi che lasciano i banchi prima del tempo, potremmo aggiungerne almeno altri 100mila, che portano la cifra complessiva di fabbisogno a quasi 11 miliardi di euro.
Una somma considerevole, che si potrebbe anche incrementare, superiore sia al fabbisogno previsto nella manovra economia 2019 dal Governo M5S-Lega per finanziare quota 100 ma anche lo stesso reddito di cittadinanza.
Certo, non tutti i 18enni chiederebbero l’accesso al fondo da 18mila euro. Ma siccome le motivazioni sono varie – avviare una attività professionale, aprire un mutuo casa, un corso Universitario o post universitario –, viene da sé che la rosa di beneficiari (considerando l’alto numero di disoccupati e di Neet proprio in quella fascia di età) sarebbe altissima.
La domanda sorge spontanea: dove si troverebbero così tanti soldi, visto che già oggi il nostro Governo è bacchettato da Bruxelles per avere intrapreso iniziative a vantaggio dei cittadini senza adeguate coperture?
Ma, soprattutto, perché il Partito Democratico durante la legislatura passata, quando era al Governo, si è fermato ai 500 euro di incentivo ai neo maggiorenni attraverso il bonus Cultura?
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