I contagi in aumento stanno coinvolgendo anche la scuola, dove si continua ad andare in DaD anche con un solo caso. Nei giorni scorsi sulla Tecnica della Scuola avevamo scritto che tarda concretizzarsi la promessa dal commissario straordinario Francesco Figliuolo di realizzare test rapidi diagnostici sugli alunni in caso di contagio (coinvolgendo mezzi e risorse umane dell’Esercito), riportando il caso di una intera classe di una scuola primaria di Biassono, in provincia di Monza, posta in quarantena con un solo alunno positivo.
In questi ultimi giorni sono giunte in redazione lamentele da parte di alunni e docenti di una scuola romana, dove con un solo caso la classe è stata mandata immediatamente in quarantena, con adozione della DaD.
Anche a Siracusa l’Asp ha messo in quarantena due classi ed il relativo corpo docente in presenza di un solo contagio. “La circolare del ministero del primo dicembre non è stata presa in considerazione”, segnala alla Tecnica della Scuola un altro lettore.
Il nodo della questione rimane sempre lo stesso: la risposta non immediata della Asl, che non riesce ad coprire, spesso con il personale non adeguato, tutte le esigenze legate alla pandemia. E quindi per dirigente scolastico e responsabile Covid non rimane che adottare la massima precauzione: la quarantena preventiva.
Il problema, ha ricordato Mario Rusconi, numero uno dell’Anp Roma, è che dopo l’accordo di Palazzo Chigi con la struttura emergenziale gestita dal generale Francesco Figliuolo, aspettiamo “con impazienza le linee guida che devono essere precise e lasciare pochi spazi alle interpretazioni; devono essere prescrittive altrimenti le Asl si comportano in modi difformi”.
La decisione di mantenere la didattica in presenza qualora vi sia un solo caso Covid è giunta dopo che nel volgere di poche ore si era passati dal ritorno alla DaD con un solo contagio all’inaspettato mantenimento della vigente normativa, introdotta ad inizio novembre, che a breve si ufficializzerà con una Circolare ad hoc prodotta dal ministero della Salute.
Il ripensamento era stato voluto direttamente da palazzo Chigi, seguito di un consulto con Comitato tecnico scientifico e con il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo, che ha garantito, anche con il supporto dei militari, supporto per un tracciamento più capillare (a dire il vero finora latitante) in tutte le scuole dove se ne dovesse presentare la possibilità.
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