I lettori ci scrivono

Un chiarimento…un po’ oscuro

Nota in margine alla nota MIUR del 28 maggio 2020

Concepita per fare chiarezza sulla diversità di interpretazioni delle ordinanze ministeriali  sugli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo e sulla valutazione degli studenti, la recente nota MIUR n. 8464 del 28/05/2020, che ha per oggetto “ Ordinanze ministeriali n. 9, n. 10 e n. 11 del 16 maggio 2020: chiarimenti e indicazioni operative”,   rischia, invece,  di creare ulteriore confusione nelle scuole italiane,  alle prese, in questo periodo, con le innumerevoli incombenze burocratiche e amministrative di fine anno scolastico.

Tutta colpa di una parola! Una congiunzione inavvertitamente  usata nel testo che reca la firma  del  Direttore Generale del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, dott.ssa Palermo . Nella parte in cui si parla degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, dopo che si è giustamente precisato che l’elaborato sulle  discipline d’indirizzo va comunicato  al candidato, entro il 1° giugno, “con modalità tali da  garantire la certezza della data di spedizione (ad esempio, tramite il registro elettronico o l’indirizzo di posta elettronica istituzionale della scuola)” ( chiarimento necessario ad evitare interpretazioni poco ortodosse da parte di alcuni),  si legge, infatti,:  “L’elenco degli argomenti assegnati ai singoli alunni è verbalizzato dal consiglio di classe, e copia del verbale viene fornita al Presidente di commissione, ovvero è ricompreso nel Documento del Consiglio di classe” .

La domanda che inevitabilmente il periodo solleva è la seguente : ma il suddetto elenco di argomenti va  inserito nel Documento del 30 maggio  (ex documento del 15 maggio) oppure no? La risposta non è univoca:  tutto, infatti,  dipende dal significato di “ovvero”! Se  si attribuisce alla congiunzione “ ovvero” il significato di “ oppure “, si può concludere che   l’elenco non debba essere inserito nel Documento,  a patto, però, che sia compreso nel verbale da consegnare al Presidente di Commissione. Se, invece, ad “ ovvero” si dà il significato esplicativo di “ cioè”, il discorso cambia: in questo caso, l’elenco degli argomenti deve essere inserito nel Documento.

Il fatto è che questa parolina può assumere entrambi i sensi  e in un articolo dell’11 maggio 2017, a firma di Giuseppe Antonelli ,facilmente reperibile sul web, e significativamente intitolato “ La beffarda ambiguità di ovvero”, leggiamo:   “L’ambiguità di ovvero dura da secoli. Fin dai tempi di Dante, ovvero si trova usata sia in senso disgiuntivo (col valore di ooppure) sia in senso esplicativo (col valore di cioèvale a dire). Inevitabile, dunque, che si presti a interpretazioni diverse, foriere di infinite discussioni.” Sulla questione è intervenuta anche l’Accademia della Crusca : «Non è impensabile che, in certi casi difficili, quest’ambiguità possa anche dar luogo a lunghe cavillazioni giuridiche». Al punto che il giornalista Beppe Severgnini  ha scritto:  «Usate il buon senso, ovvero siate più chiari, ovvero non usate ovvero».

Non sembri una questione di lana caprina, ma una nota emanata per fornire chiarimenti, in un momento già così confuso ed incerto, non può e non deve generare altra confusione. Non bisogna dimenticare, del resto, che molti consigli di classe, quando la nota è stata diramata dal MIUR a tutti gli USR e alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, e cioè il 28 maggio, avevano già approvato i documenti – c’era tempo fino al 30 maggio- che poi sono stati pubblicati sul sito per permetterne la consultazione, come prevede la norma, alle studentesse e agli studenti, nonché alle loro famiglie. E  ora cosa si fa ? Si riconvocano i consigli di classe per la dovuta integrazione ? Ma il documento non andava approvato e pubblicato entro il 30 maggio? E non finisce qui! Nella nota è detto che “ copia del verbale viene fornita al Presidente di commissione” : ma a quale verbale ci si riferisce? Evidentemente a quello della seduta in cui è stato approvato il Documento stesso, visto che , secondo la norma vigente, il verbale dello scrutinio finale già fa parte degli atti da consegnare alla Commissione d’esame. Quindi, cosa si farà a questo punto :  si riconvocheranno i consigli di classe? E quando, se il termine ultimo di approvazione del documento è ormai scaduto?

Ma c’era proprio bisogno, in un documento finalizzato a fare chiarezza, di usare  quella congiunzione così discutibile e foriera di due diverse e opposte interpretazioni?

Giuseppe Scafuro

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