Quanta pubblicità in questo periodo che, sottolineando il valore della solidarietà, mostra il proprio prodotto e ci spinge a comperarlo; volti nuovi che prestano il loro viso a marche più o meno famose, che recitano frasi scritte da altri.
Quanti ringraziamenti doverosi e sicuramente sentiti, anche da parte mia, a chi sta in prima linea! E quanti ringraziamenti dovrebbero essere “urlati” a coloro che in assoluto silenzio, senza gridarlo al mondo intero, mettono a disposizione le loro capacità e il loro tempo, anche a rischio della propria incolumità e di quella dei propri familiari. Quanti ringraziamenti sento di dover pronunciare a coloro che donano nel più assoluto anonimato, come una vera donazione dovrebbe essere.
A chi non si fa vedere e lavora in silenzio, nel più assoluto anonimato, va quindi il mio primo enorme GRAZIE!!!
Il mio secondo GRAZIE va invece a chi non è mai stato ringraziato: agli studenti che “fanno da cavie” in questa Didattica a Distanza, agli studenti che non potranno sperimentare il significato di “sostenere un esame”in presenza o addirittura NON potranno sperimentare l’adrenalina – e non solo- del loro primo esame e crescere con esso; agli studenti che il prossimo anno scolastico incontreranno insegnanti nuovi che ancora non li conoscono e che faticheranno a NON pensare ai programmi ministeriali; agli studenti che seguono le lezioni on line condividendo la stanza con fratelli e sorelle o magari con il pensiero rivolto al nonno o alla nonna, o alla zia o allo zio o, ancora peggio, al papà o alla mamma ammalato di Covi-19.
Agli studenti che non hanno problemi a seguire le lezioni; agli studenti che devono anteporre, giustamente, la salute propria o dei familiari alla propria istruzione; agli studenti che chiedono di incontrare compagni e insegnanti per poter sperimentare, allenarsi, suonare, giocare o mettersi alla prova, o solamente per scambiare qualche frase che non riguardi per forza il Corona Virus; agli alunni che si collegano sperando di non dover seguire per forza la classica lezione; agli alunni che dialogano con gli insegnanti e, per la prima volta, sentono di star bene nella loro classe dalla quale prima venivano isolati; agli alunni che con la DaD riescono a mostrare chi sono e agli alunni che , invece, si rilevano per chi sono; agli alunni, a ragazzi e ragazze che chiedono normalità, sincerità, onestà e rispetto; a loro il mio sincero e sentito GRAZIE!
Una persona che di mestiere fa l’insegnante.
Maurizia Brandalise