Il prossimo 24 agosto saranno passati già due anni dal devastante terremoto di Amatrice, ma le sofferenze di chi ci vive rimangono palpabili: troppe persone, troppi bambini, non sono sopravvissuti al sisma; tra i sopravvissuti, tantissimi hanno perso la casa e tutto quello che avevano; la ricostruzione è lentissima, in molti casi non è nemmeno iniziata, con tutti i problemi che ne derivano.
Andare a scuola in un clima surreale
Una delle attività che ha ripreso in tempi abbastanza rapidi è stata quella scolastica. Ma anche questa si svolge in un clima spesso surreale.
Per stare vicini agli studenti, ai docenti, al personale, alla popolazione, sabato 9 giugno si terrà un concerto ad Amatrice: ad organizzarlo, sono stati un gruppo di studenti romani, del VII Municipio, frequentanti le scuole secondarie di primo grado Lewis Carroll e Teodoro Mommsen (che dà il nome all’intero istituto comprensivo), e le primarie Giuseppe Verdi e Salvatore Quasimodo.
Il programma del 9 giugno
Nel loro primo giorno di vacanze estive, si recheranno ad Amatrice per esprimere la loro vicinanza e solidarietà nei confronti dei ragazzi dell’alto Lazio loro coetanei. Arriveranno con la cosa più preziosa di cui dispongono: i loro strumenti musicali.
“Ci saranno macerie, monumenti alle vittime e a chi si è sacrificato per salvarle, ma anche tanto futuro”, ci dice Leonardo Carletti, uno dei genitori che ha ideato l’evento. “Ci recheremo nella nuova scuola in via di ultimazione, il Polo del Gusto, ma è previsto anche un incontro con le persone che ad Amatrice gestiscono le attività agricole, artigianali e commerciali: tutte realtà, ci assicurano, che lentamente e con fatica stanno risorgendo”.
Per non dimenticare…
Grazie al sostegno del VII Municipio capitolino, gli studenti delle scuole primarie e medie, tra cui alcuni musicisti in erba già pluri-premiati, a partire dalle ore 16.00 terranno ad Amatrice un concerto.
Sarà un modo, accompagnati da una rappresentanza di docenti e genitori, per testimoniare la vicinanza a quegli studenti, alle loro famiglie e a tutta la popolazione colpite dal sisma. Per non dimenticare e tenere sempre viva l’attenzione verso dei territori martoriati dall’imponderabilità della natura e anche un po’ dall’imperizia dell’uomo.