Se il 63% dei lavoratori e delle lavoratrici italiani, pur avendo una percezione positiva del proprio lavoro, c’è un 53% che afferma di sentirsi stressato, tanto che più di un lavoratore su tre (36%) ha in programma di abbandonare l’impiego entro i prossimi sei mesi.
Se si isola il solo indice della soddisfazione lavorativa, si legge sul Corriere della Sera, la media italiana si attesta al 58%, mentre la cosiddetta Generazione Z si dichiara la più stressata (57%) e di gran lunga la più incline a cambiare impiego per propria scelta nei prossimi mesi (49%).
Sono anche coloro che hanno più difficoltà a trovare significato e scopo nel proprio lavoro (63%) a differenza dei Baby Boomer.
Per gli esperti le “persone sono alla ricerca di ambienti di lavoro che offrano servizi su più fronti, dal supporto per la salute mentale e l’equilibrio tra vita privata e lavoro allo sviluppo della carriera e alla formazione delle competenze”.
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