La proroga per l’organico Covid ATA fino al 30 giugno non solo è sacrosanta e utile per le scuole, ma pone il problema dell’organico ATA che in generale è insufficiente.
Con i tagli che sono stati fatti sulla scuola, i collaboratori scolastici sono pochi per la vigilanza e le pulizie, specie dove vige il tempo pieno che richiede la presenza di almeno 3 collaboratori al piano: uno di turno al mattino, 2 di turno al pomeriggio per pulire le aule.
Con il dimensionamento scolastico si sono accorpati più plessi e di ciò si tiene conto solo in minima parte per l’assegnazione dei collaboratori scolastici: più plessi vuol dire più piani e più aule da pulire.
Non parliamo poi del taglio degli assistenti amministrativi per un lavoro in segreteria che è diventato sempre più complesso e oberante (negli ultimi tempi si assiste allo scarico sulla scuola di compiti che di solito facevano altri enti pubblici: l’INPS, l’Agenzia delle Entrate ecc.).
Si parla di organico dell’autonomia, ma in realtà è rimasta la vecchia distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, perché il precariato è rimasto non solo per i docenti, ma anche per gli ATA. E non è che con l’organico di fatto si supplisce alle insufficienze che si riscontrano in organico di diritto.
Le scuole hanno bisogno di più personale ATA per i prossimi anni e non solo per quest’anno se vogliamo avere aule pulite ed evitare disgrazie per scarsa vigilanza. Quindi, chiedo al Ministero dell’Istruzione di istituire nuovi parametri per il personale ATA, più generosi di quelli scandalosi che abbiamo avuto fin’ora.
Si è ancora in tempo per cambiare, se lo si vuole.
Eugenio Tipaldi
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