Sui docenti violenti ha le idee molte chiare il leghista Rossano Sasso, capogruppo in Commissione Cultura della Camera ed ex sottosegretario all’Istruzione: vanno licenziati, perché il loro particolare ruolo professionale è incompatibile con certe iniziative private. Il deputato – sostenuto in pieno in questa ‘crociata’ del vicepremier Matteo Salvini – ha quindi confermato quanto già espresso poche ore prima, in risposta al M5s, a proposito della vicenda che vede coinvolta la maestra Ilaria Salis, in carcere da un anno in Ungheria e portata in tribunale a Budapest con catene ai polsi e ai piedi.
“Al di là della decisione dei giudici ungheresi e ribadendo loro la richiesta di garantire i diritti fondamentali a Salis – dice Sasso – è un fatto accertato che lei sia stata trovata in possesso di un oggetto atto a offendere ed in compagnia di elementi facinorosi. Se infine dovessero emergere per la Salis dei precedenti di polizia per fatti avvenuti anche in Italia, allora dovremmo chiederci come abbia potuto svolgere anche un solo giorno di supplenza”
Il deputato leghista è intransigente: “Non vogliamo in nessun modo nemmeno pensare che in cattedra con i nostri figli possano esserci state persone che sono incompatibili con la missione educativa, da uomo di scuola non lo posso consentire”, quindi “la Lega vuole chiarezza ed è dalla parte di tutti quei genitori stanchi di docenti inadatti al ruolo”.
Ne consegue, sempre per Sasso, che “se qualcuno decide di attuare con metodi violenti le proprie idee, non può fare la maestra. In passato altre maestre, esponenti dei centri sociali, sono state destituite dall’incarico in seguito a condotte ritenute inopportune dall’amministrazione, senza aver bisogno necessariamente di una condanna penale”.
“Uno dei casi più recenti e popolari – ricorda Sasso – è quello di Lavinia Cassaro, maestra piemontese che aveva augurato la morte ai poliziotti durante un corteo dei centri sociali: un gesto ritenuto incompatibile con la professione di insegnante. Cassaro impugnò il provvedimento amministrativo, ma pochi mesi dopo il Tribunale del Lavoro confermò il licenziamento, condannandola anche al pagamento delle spese legali”.
Il riferimento dell’on. Rossano Sasso è a Flavia Lavinia Cassaro, la maestra allora 38enne che il 22 febbraio del 2018, durante una manifestazione contro Casapound in un hotel del centro di Torino, fu filmata mentre inveiva contro la polizia.
Il tribunale torinese rilevò “evidente il contrasto tra le finalità educative e il ruolo dell’insegnante e l’atteggiamento incontrollato e offensivo nei confronti delle forze dell’ordine tenuto dall’insegnante”. Perché gli insegnanti, scrisse ancora il giudice nella sentenza, “hanno compiti non solo legati all’istruzione dei bambini e dei ragazzi, ma anche educativi”. Quindi, siccome devono “mantenere sempre un comportamento consono al ruolo”, per il tribunale il licenziamento fu inevitabile.
Sasso adesso ricorda il caso, perchè “la giurisprudenza italiana parla dunque chiaro – osserva – stando all’art. 498 del Testo Unico dell’Istruzione, Ilaria Salis potrebbe essere destituita e cancellata dalle graduatorie ministeriali per le supplenze, anche senza condanna penale. Augurandole di poter tornare presto dai suoi cari e dimostrare di essere innocente, in punta di diritto per il nostro ordinamento basta porre in essere una condotta lesiva del ruolo ricoperto e delle istituzioni per non poter tornare più in cattedra”.
Solo ieri, il Movimento 5 Stelle sulla questione Ilaria Salis aveva invece espresso una posizione completamente diversa da quella dell’on. Rossano Sasso: “È incredibile che davanti a una connazionale, una donna, portata in tribunale in catene e trattata peggio di un animale ci sia chi, come il leghista Rossano Sasso, arrivi a fare dichiarazioni vergognose come quella che ha fatto oggi”.
“Sasso – sempre per i grillini – è arrivato a dire che la Salis non potrebbe più fare l’insegnante ove fosse colpevole. Non lo sfiora l’idea che questo sia l’ultimo dei problemi, davanti a una persona trattata in quella maniera e che rischia anni e anni di carcere in condizioni disumane. Siamo di fronte all’ennesima esternazione vergognosa di un personaggio squallido che andrebbe allontanato immediatamente dalle istituzioni. È lui che non può fare il parlamentare, non la Salis l’insegnante”