È paradossale che il nostro paese, chiamato a far fronte a delle sfide impensabili, alle quali pur si sta rispondendo con coraggio e determinazione, ancora continui nella politica dei due pesi e due misure.
Encomiabile il coraggio nell’ambito della gestione della sanità (personale medico e paramedico non ancora abilitato ma utilmente riconosciuto, recepito ed impegnato per far fronte all’emergenza) e negli altri ambiti dove, grazie al superamento delle tante, troppe, impalcature formalistiche e burocratiche, si è finalmente giunti a riconoscere, liberare e mettere in campo le migliori energie del paese.
L’appunto, ancora una volta, va fatto sulla politica della scuola, dove tale coraggio si palesa ostinatamente pavido, rasentando la diserzione.
Il contributo eccezionale offerto da tantissimi precari nell’emergenza Covid-19 (professionisti già da anni impegnati sulle più svariate classi di concorso) sta passando inosservato, se non in una raggelante indifferenza “germanica” del mondo politico.
In questi giorni il CSPI si è espresso sulla materia concorsi, rilevando non poche criticità soprattutto per quel che riguarda il concorso straordinario, il quale dovrebbe solo accertare le competenze di migliaia di precari che hanno già dato prova di essere capaci di questo delicato compito.
Il sindacato Adesso Scuola ha avuto modo, più volte, di manifestare fondate perplessità circa le modalità del concorso straordinario proprio alla luce delle due questioni cruciali: il grande patrimonio di esperienza acquisito dai docenti e la fase post emergenziale del Covid-19.
Un’attenta politica scolastica, che vuole aspirare ad essere libera da paralizzanti ingessature, non può prescindere dal riconoscere il servizio prestato.
Se vogliamo essere realisti, ormai, la procedura per il concorso straordinario -previsto dalla L.159/2019- è saltata; non si potrà mettere in campo tale procedura per assumere per l’a.s. 2020/21 i precari con almeno tre anni di servizio, né tantomeno si potranno fare i concorsi ordinari, vista l’attuale situazione, se non prima, ad essere ottimisti, dell’inizio del prossimo anno 2021. Quindi, onde evitare una supplentite abnorme per il prossimo anno scolastico 2020/21, proponiamo come sindacato “Adesso Scuola” la seguente piattaforma programmatica di dieci punti, in cui può essere impiantato un provvedimento legislativo d’urgenza, che sia fattibile senza troppa burocrazia e la cui procedura possa essere ATTUATA on line.
La realizzazione della nostra proposta può avvenire nel rinnovo periodico che avviene annualmente nelle finestre per l’inserimento dei titoli di sostegno per le GAE e per l’inserimento dell’abilitazione all’insegnamento per la 2 Fascia d’istituto, possibilmente da prevedere entro il mese di luglio 2020:
1) Inserimento in gae di tutti i docenti con tre annualità di servizio nello statale (come previsto L.129/2019, inserendo anche i docenti con tre anni di servizio sul sostegno). Si dovrà prevedere una fascia aggiuntiva per docenti abilitati e una fascia aggiuntiva per i docenti non abilitati e assumere su tutti i posti disponibili e programmati da tali graduatorie, già dal prossimo a.s. 2020/21, ovviamente la procedura sarà attivata solo nelle province dove vi sarà disponibilità di posti cosi come previsto dalla L. n. 129/2019;
2) Inserire nelle seconde fasce d’istituto tutti coloro che hanno almeno tre anni di servizio nelle paritarie o servizio misto (servizio misto previsto L.129/2019);
3) Per infanzia e primaria si dovrà prevedere la riapertura delle Gae per coloro che hanno tre anni di servizio nello statale, i nuovi inserimenti andranno in coda;
4) Sciogliere la riserva per i docenti che hanno tre anni di servizio nello statale e sono inseriti in Gae, in tal modo da sanare i numerosi contenziosi in atto;
5) Prevedere, inoltre, per tutti coloro che saranno assunti tramite la procedura di cui al punto 1), un percorso di formazione iniziale e di prova, abilitante all’insegnamento, di almeno 300 ore in collaborazione con l’Indire e con inserimento obbligatorio della DAD, con esame finale da tenersi con il Comitato di Valutazione, allargato come già previsto dalla L. n. 129/2019, dell’istituzione scolastica accogliente;
6) Prevedere un percorso abilitante speciale, da tenersi presso le scuole statali, per coloro che saranno inseriti in seconda fascia di cui al punto 2) o anche per coloro che sono di ruolo come previsto dalla L. n.129/2019, assegnando loro un tutor e prevedendo un tirocinio formativo di almeno 150 ore in presenza, altre 150 ore di formazione online con supporto della piattaforma Indire; il costo del percorso formativo (determinato dal MI) sarà a carico del tirocinante, sarà poi previsto un esame finale da sostenere con una commissione nominata dal DS dell’istituzione scolastica accogliente.
7) Prevedere l’inserimento, nella finestra anzidetta, di una graduatoria provinciale -in coda ai docenti di II fascia- per i docenti specializzati del TFA sostegno IV ciclo, sia abilitati che non abilitati e non inseriti in III fascia, per tutte le province;
8) Avviare a conclusione le procedure del concorso DSGA, conclusione prove scritte per alcune regioni e inizio prove orali per le regioni che hanno già pubblicato; dando la possibilità alle commissioni, nella fase 2 dell’emergenza, di raggiungere le sedi per continuare le operazioni, ovviamente con tutte le dovute precauzioni, in modo da avere già dal prossimo a.s. 2020/21 le scuole coperte con i DSGA, la cui mancanza ha provocato non poche criticità in questi anni scolastici.
9) Dare attuazione all’art. 49 del CCNL sottoscritto il 29/11/2007, cioè istituire le figure di Coordinatore Amministrativo per le scuole con più di venti dipendenti di personale ATA, assegnando tale funzione agli assistenti amministrativi che hanno ricoperto l’incarico di almeno tre anni di sostituzione nel ruolo di DSGA, in modo da valorizzare il lavoro svolto da tale personale, che ha garantito il funzionamento di tante scuole negli ultimi anni;
10) Assunzioni a tempo indeterminato per l’a.s. 2020/21 per il personale ATA su tutti i posti disponibili.
Crediamo che le misure proposte potranno dissolvere i tanti contenziosi in atto ed evitarne altri, che potrebbero conseguire dalle mancate procedure abilitanti o concorsuali non attivate, sicuro soccombenti per la pubblica amministrazione.
Non possiamo certo immaginare come evolverà la fase post-emergenza Covid-19, ma sappiamo, fin da ora, ciò di cui disponiamo: un patrimonio immane di esperienza maturata sul campo, certificata dal riconoscimento e dall’apprezzamento degli alunni, delle famiglie e delle comunità scolastiche.
Un patrimonio umano e professionale da non dissipare e che sarebbe ingeneroso e sconsiderato ignorare.
Sindacato Adesso Scuola
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