Il ministro della Pubblica amministrazione, Giampiero D’Alia, durante l’audizione di questa mattina alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro, nell’indicare le linee programmatiche del suo dicastero, dà i numeri: ”In questi anni il numero dei dipendenti pubblici è calato di circa 300mila unità”. Attraverso cui si capisce che “il settore pubblico ha contribuito e sta contribuendo in maniera sensibile alle politiche di razionalizzazione della spesa necessarie per uscire dalla crisi”.
Il ministro stima che il personale in esubero sia di circa 7mila unità e rimanda alle prossime settimane l’invio al Parlamento del dato esatto suddiviso per i diversi settori.
D’Alia assicura che si stanno individuando “strumenti normativi per soluzioni indolori” per accompagnarli all’uscita. “Non mi sfugge, inoltre, la frustrazione di quelle categorie che, pur vantando eccellenti qualità e capacità non le vedono riconosciute nelle carriere. Occorre, poi, dotarsi di appositi atti di indirizzo relative alle assunzioni autorizzabili. Assieme alle assunzioni occorre menzionare il precariato, già da subito collocato al centro dell’attenzione del governo e intervenuto a riguardo.”
Per il ministro urge una norma di legge per prorogare le graduatorie dei concorsi oltre il 31 dicembre prossimo, termine ultimo consentito dalla normativa.
Il tutto per tutelare le 70mila professionalità già selezionate e il diritto di coloro che si sono preparati per partecipare ai concorsi. Inoltre, ricorda D’Alia, le procedure per svolgere le selezioni richiedono tempi e costi alla Pa.
Il ministro mette in evidenza che saranno pubblicati gli elenchi di tutte le persone in attesa di assunzione e che sarà chiesto “alle pubbliche amministrazioni, nell’ambito del turnover, di avvalersi delle graduatorie e quindi delle persone valutate come idonee e di motivare l’eventuale diniego a ricorrere alle graduatorie”.