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Un film che ai prof non piacerà

Un film ‘all’altezza dei ragazzi’, dalla parte degli studenti e che i professori non ameranno troppo, dove entra con forza la generazione you-tube: si tratta del film di Guido Chiesa  ‘Classe Z’ in sala dal 30 marzo.

Si tratta, scrive l’Ansa, di una pellicola nella quale si  racconta la storia di una discriminazione, quella di una classe di studenti problematici di un Liceo Scientifico che vengono relegati in una classe ghetto (la sezione H) per rendere le altre sezioni libere da zavorre.

“Ho solo voluto fare un film ad altezza dei ragazzi” dice Chiesa che però non manca di pensare, come si vede in tutto il film, “che il nostro sistema scolastico è decisamente in crisi. Si fonda su un modello ottocentesco”.

E così al Liceo scientifico Kennedy di Roma, dove è stata fatta un’anteprima non sono mancate domande-polemiche da parte di alcuni professori.

In Classe Z, protagonisti gli studenti della sezione H non scelti a caso, sono infatti elementi problematici, esuberanti e svogliati. C’è Ricky (Enrico Oetiker) che non perde occasione per fare irritanti scherzi che poi condivide sul suo canale Youtube, Stella (Greta Menchi) il cui unico interesse è il suo look e Viola (Alice Pagani) intelligente ma sempre in guerra con il mondo.

 

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L’unico professore che sembra interessarsi a questa classe-ghetto di serie Z è Marco Andreoli (Andrea Pisani) il prof d’italiano che ha come modello di riferimento il professor Keating de L’Attimo fuggente. Ma anche lui alla fine molla. Prima di andarsene però, svela ai ragazzi che la creazione della sezione H è stata un’idea del preside (Alessandro Preziosi) che aveva deciso di isolarli, sicuro di poter dimostrare che il rendimento delle altri classi sarebbe migliorato. A cento giorni dall’esame di maturità, i ragazzi si accorgono di essere spacciati e il solo modo per salvarsi è farsi aiutare dal professor Andreoli. All’incontro di stamani, realizzato in collaborazione con Alice nella città, una docente fa notare a Chiesa (Belli di papà, Io sono con te) che ci sono anche bravi professori nella scuola e non si può certo generalizzare. E Chiesa risponde: “è vero quello che lei dice e credo sia anche una buona insegnante. Ma io non direi mai di me che sono un buon padre, andrebbe chiesto ai miei figli e così, nel suo caso, andrebbe chiesto ai suoi studenti. Le faccio però un esempio un’insegnante di mia figlia d’inglese non sapeva affatto l’inglese. Certo non è colpa sua, ma queste cose purtroppo succedono”. 

Pasquale Almirante

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