Categorie: Estero

Un firma “mondiale” per salvare dall’analfabetismo 75 milioni di bambini

I mondiali di calcio sudafricani del 2010 come passepartout per permettere a decine di milioni di bambini di accedere finalmente ad un minimo di istruzione che ad oggi gli viene ancora negata: l’iniziativa è della regina Rania di Giordania, giunta in Italia nei giorni scorsi insieme al marito Abdallah II in visita di Stato e per promuovere la campagna “1 Goal: Educazione per tutti”. Con il supporto della Fifa, la regina ha intenzione di raccogliere 35 milioni di firme di tifosi di tutto il mondo per sollecitare i Paesi donatori a stanziare i fondi promessi per realizzare il Secondo obiettivo del Millennio: l’istruzione elementare per tutti i bambini del pianeta entro il 2015.
La passione per il calcio degli italiani deve diventare un’occasione per sostenere 75 milioni di bambini che nel mondo non hanno ancora accesso ad alcuna forma di istruzione“, ha spiegato Rania intervenendo ad una conferenza stampa presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, ospite di Isabella Rauti, moglie del sindaco Gianni Alemanno, anche lei strenua sostenitrice della causa. Oltre alla Regina Rania di Giordania, madrina d’eccezione dell’iniziativa, la campagna è sostenuta da figure di spicco della scena internazionale: Sepp Blatter, presidente della Fifa, Bono e Sir Bob Geldof, dai primi ministri Gordon Brown, Jose Manuel Barroso, Robert Zoellick e Kevin Rudd. Alla conferenza sono intervenuti anche Isabella Rauti e Owan James, coordinatore della Campagna Globale per l’Educazione.
Non è la prima volta che la regina di Giordania si cimenta in questo tipo di progetti. Una campagna simile, la “Global Campaign for Education” per promuovere “l’istruzione come l’unica soluzione a lungo termine“, è stata attivata nel 2002 in quasi 50 Paesi. I risultati sono però ancora lontani dell’essere raggiunti. “Dopo 9 anni siamo ancora lontani dall’obiettivo del millennio. I leader della terra partecipano alle conferenze invece di agire“, ha detto Rania “E’ tempo – ha proseguito – che i leader del mondo diano il fischio d’inizio e comincino a mantenere le loro promesse. E che i milioni di tifosi del calcio nel mondo appongano la loro firma per trasformare un goal in una chance per un bambino“. Riuscirà il dorato mondo del calcio a salvare i bambini dall’ignoranza e dell’analfabetismo cui sono condannati la maggior parte di quelli che ancora oggi nascono nel terzo e quarto mondo?
Alessandro Giuliani

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