Fra una settimana nelle scuole di tutta Italia riprende l’attività dopo la pausa natalizia.
E i problemi non mancheranno.
Intanto ci sarà da sciogliere alcuni nodi posti dalla circolare sulle iscrizioni.
Per la scuola dell’infanzia, per esempio, viene prorogato il regime transitorio relativo all’accesso anticipato “previsto – dice la circolare – dall.art. 12 del decreto legislativo n. 59/2004” mentre un regime diverso è previsto per i bambini nati nel mese di gennaio 2005.
Per questi ultimi l’iscrizione può essere accettata secondo una prassi amministrativa consolidata già prima dell’entrata in vigore della Riforma Moratti. Ma la circolare stabilisce che saranno le scuole a decidere se i bambini di gennaio potranno frequentare già da settembre o a partire dal compimento dei 3 anni di età.
Una bella gatta da pelare per le scuole sulle quali viene scaricata una responsabilità di non poco conto con il rischio che le iscrizioni degli anticipatari vengano accettate o rifiutate più per sostenere gli organici che per altri motivi.
Nella secondaria di secondo grado ci sarà invece la “grana” dell’ampliamento dell’obbligo a 16 anni che dovrà però convivere con i percorsi triennali di istruzione e formazione professionali previsti dalla legge 53 e mai “digeriti” da Cgil-Flc e dalla sinistra radicale.
Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado ci sarà da affrontare e risolvere la questione della scheda di valutazione che, secondo la circolare ministeriale del 10 novembre, potrà essere realizzata in piena autonomia.
Per passare a problemi più pratici, ma non per questo meno complessi da risolvere, nelle prossime settimane le scuole dovranno mettere a punto il Programma Annuale per l’esercizio finanziario 2007.
Anche qui non mancano le incognite.
La legge finanziaria ha introdotto un nuovo meccanismo di gestione dei fondi destinati alle scuole: ci saranno solamente due maxi-capitoli di entrata, uno destinato al pagamento del personale e uno per il funzionamento.
Ma per ora nessuna istruzione in merito è stata emanata e quindi le scuole non sanno neppure di quali risorse finanziarie tenere conto per redigere il programma.
E poi c’è un’altra questione di cui non si è parlato molto negli ultimi tempi ma che dovrà essere affrontata con la dovuta attenzione.
Il 31 dicembre 2006 è infatti scaduto il termine per l’adozione da parte delle istituzioni scolastiche, del regolamento per il trattamento dei dati sensibili e giudiziari, come previsto dal decreto legislativo n. 196 del 2003. Entro la stessa data il Ministero della pubblica istruzione avrebbe dovuto adottare un regolamento di carattere generale al quale si dovranno rifarsi gli uffici scolastici regionali e provinciali e le scuole.
All’ultimo momento, però, con l’orami consueto decreto-legge “milleproroghe” di fine anno (il n. 300 del 28.12.2006, pubblicato nella stessa data sulla G.U. Serie generale n. 300) il Governo ha dato tempo tempo a tutti fino al 28 febbraio 2007. Entro quella data le scuole dovranno adottare il regolamento mediante apposita delibera del Consiglio di Istituto.
L’elenco dei problemi più immediati, per ora, si ferma qui, ma ce n’è a sufficienza per augurarci che le scuole ce la facciano anche questa volta.