Pasqua non è vedere l’ennesimo passaggio televisivo della Tunica, confessarsi e comunicarsi almeno una volta l’anno. Il cristianesimo non può durare da Natale a santo Stefano, né da Pasqua a pasquetta; perché finita la festa non si può più “gabbare lu santo” e prendere in giro il Cielo insieme a tutti i figli di Dio.
Quali sono i pensieri di Francesco, assorto nella meditazione delle lunghe letture dell’Antico e del Nuovo Testamento durante la veglia di una liturgia lunga, lenta ed anche noiosa sotto la volta della cupola michelangiolesca e l’alto baldacchino bronzeo del Bernini? Lo si capisce dalla notizia che fa il giro del web: in questo momento stesso della Messa, il cerimoniere del Papa è in giro per la periferia di Roma e alla stazione Termini per portare il sorriso del successore di Pietro, la sua carezza e una busta con € agli ultimi tra gli ultimi. Il papa pensa ai bisogni dell’umanità dell’Urbe e dell’Orbe: no alla fame, no alle guerre, no all’odio!
Pasqua è mistero di opposti: luce/tenebre, morte/vita, tradimento/sequela, via crucis/via lucis… Il maestro aveva detto di sé: “Io sono la luce del mondo” e quando viene crocifisso in pieno giorno si fa buio su tutta la terra. Risuscita e le guardie al sepolcro sono investite da una luce abbagliante. Pasqua è capire il significato profondo del cereo pasquale, segno del mistero cristologico.
Pasqua non è mangiare l’agnello sullo sfondo delle polemiche animaliste comodamente seduti a tavola. E’ essere pronti con i calzari ai piedi e la cintura ai fianchi pronti per un viaggio verso la propria Galilea, dove è avvenuto il primo incontro e la chiamata del maestro. Questo ribadisce con forza Francesco da san Pietro nella celebrazione della notte pasquale al momento del rito della luce. “Tornate a quella Galilea dove avete incontrato il maestro per la prima volta e lo avete seguito, senza avere paura di questo cammino a ritroso. E se la sua misteriosa morte vi ha disorientato, adesso la risurrezione di luce illuminerà il cammino per ritrovare ognuno la propria strada della propria Galilea. Prendete il Vangelo della Risurrezione, leggetelo e mettetelo in pratica”.
La sera della sua elezione Francesco è riuscito a fare pregare in silenzio le persone presenti in piazza all’interno del colonnato e quanti erano e davanti alle Tv di mezzo mondo. Ora dobbiamo leggere quella Bibbia, che abbiamo a casa e che non abbiamo il tempo e il coraggio di aprire!
Notizia di ieri. Il cardinale ex segretario di Stato passerà la pensione in un superattico romano di 700 mq… per fortuna che il suo sostituto ha scelto un modesto monolocale.
Benedetto XVI era solito ripetere: “Il vero nemico della Chiesa non è fuori di essa ma al suo interno”.
Quali saranno i pensieri di Francesco?
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