Lo studioso, riferisce l’agenzia Dire, ha poi continuato dicendo: “La policy dell’alcol è in mano agli Stati membri e la Commissione europea non può costringere il singolo Paese a cambiare la propria politica, può solo cercare di sviluppare uno scambio di buone pratiche.”
“I giovani nella strategia comunitaria sono la prima priorità e l’abuso di alcol in età adolescenziale è per noi un grande problema a livello europeo, l’80% dei minorenni intervistati ha dichiarato di poter aver accesso all’alcol, ovvero di poterlo acquistare. Abbiamo all’incirca il 30%, un terzo dei giovani, che ha dichiarato di bere in eccesso, 5 o più bevande alcoliche in un’occasione, che noi definiamo binge drinking”.
I giovani sono soprattutto “a rischio di incidenti stradali- ha sottolineato Gallo- e la guida in stato di ubriachezza è la più elevata causa di mortalità”.
Ma esiste anche una correlazione alcol-cancro. “È dimostrato ed è un problema meno conosciuto dalla popolazione – ha spiegato l’esponente comunitario – un lavoro molto importante sarebbe informare i consumatori su questo tipo di rischio, perché il fruitore è informato sul pericolo epatite o cancro al fegato, ma non sugli altri tipi di cancro. La popolazione ha poca conoscenza delle reali conseguenze legate all’alcol e noi- ha concluso Gallo- lavoriamo anche in questo settore”.
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