Intervistato ai microfoni de La Repubblica un giovane ingegnere meccanico di 28 anni ha parlato della possibilità di insegnare, ipotesi che non tiene in considerazione per tutta una serie di semplici motivi. Ecco cosa ha detto e perché il mestiere del docente non è attrattivo.
Ecco il curriculum del ragazzo: “Nel 2018 ho conseguito la laurea magistrale a Palermo. Subito dopo mi sono dedicato all’abilitazione alla professione e quindi ho inviato il mio curriculum a diverse aziende in Italia a all’estero. Ho preso in considerazione l’idea di insegnare ma è tutto troppo complicato”, ha spiegato.
Il motivo? Risiede nelle retribuzioni: “Dal punto di vista economico sarebbe un passo indietro notevole. Dopo appena quattro anni, riesco a guadagnare anche 2.400-2.600 euro al mese. Nella scuola, e lo vedo con mio zio che insegna, noto che nonostante la fatica lo stipendio aumenta lentamente e la figura del docente viene ormai offesa facilmente dal primo ragazzino che vuole fare lo spiritoso con i compagni. E per finire mi sembra che la strada per accedere alla cattedra in maniera stabile sia troppo lunga: precariato, abilitazione all’insegnamento, concorso. Mi sembra quasi un terno al Lotto. Nel settore privato è tutto molto più rapido: colloquio e assunzione”.
“Un piccolo pensiero all’insegnamento l’ho fatto per avere la possibilità di rientrare a lavorare in Sicilia, tornare dai miei affetti e dagli amici. Potrei avere anche più tempo libero e svolgere la libera professione come consulente. Ma per il momento mi piace il lavoro che faccio e vorrei crescere professionalmente”, ha concluso l’ingegnere.
A proposito di stipendi docenti, Valditara oggi ha commentato l’aumento contrattuale destinato ai docenti: “In questo contratto sono contenuti 124 euro lordi per i docenti, quasi 100 per gli Ata. Si tratta del maggior aumento fin qui realizzato. Abbiamo spostato 300 milioni di euro destinati a pagare progetti vari per avere l’aumento degli stipendi. Il contratto è stato definito buono, ritengo che sia un primo passo che dovrà essere seguito da stanziamenti adeguati a coprire l’aumento del costo della vita”.
Il merito è incentivato in questo contratto? Ecco la risposta di Valditara: “Un altro passaggio importante è il riconoscimento definitivo delle figure di docente tutor e orientatore, a cui sono finalmente collegate delle risorse. Tutti i docenti che parteciperanno ad attività di personalizzazione saranno pagati. Usiamo sia fondi Pnrr che fondi Pon, non è un’iniziativa episodica”.
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