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Un logo per ricordare Giovanni XXIII

A conclusione del concorso regionale “Un logo per ricordare Giovanni XXIII”, lo scorso 11 ottobre si è svolta al Seminario vescovile di Bergamo Alta, in occasione del 49º anniversario dell’apertura dei lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II, la cerimonia di consegna dei riconoscimenti meritori agli studenti delle scuole di istruzione secondaria di II grado bergamasche e dell’intera Lombardia che nello scorso anno scolastico si sono distinti per aver prodotto loghi di particolare pregio fra i circa duecento elaborati pervenuti.
Questi i primi tre classificati: 1° classificatoOpera vincitrice: logo di Giulia Pessina dell’Istituto superiore statale Zenale e Butinone di Treviglio (Bergamo); 2° classificato- logo di Elisa Bergamelli del Liceo artistico statale Manzù di Bergamo; 3° classificato- logo di Veronica Festa dell’Istituto professionale paritario San Bernardino di Chiari (Brescia).
Inoltre, menzioni speciali sono state assegnate ai loghi di Christian Baldassari del Liceo artistico statale Manzù di Bergamo, di Mirko Pecchenini dell’Istituto superiore statale Zenale e Butinone di Treviglio, di Simona Vezzoli dell’Istituto professionale paritario San Bernardino di Chiari.
Dopo una breve introduzione del direttore della “Fondazione Papa Giovanni XXIII”, don Ezio Bolis, è stato presentato un filmato sulla vita di Angelo Roncalli dal suo ingresso al Seminario di Bergamo (1892) sino agli anni del Pontificato (1958-1963).
In occasione della cerimonia è stata inaugurata la mostra didattica interattiva su Papa Giovanni XXIII, allestita negli spazi adiacenti l’aula magna di teologia del Seminario vescovile di Bergamo (via Arena 11, Bergamo Alta) ed aperta sino all’11 novembre (da lunedì a venerdì; orari per visite guidate scolaresche: 09.30-12.30, con prenotazione obbligatoria telefonando allo 035/286309; la mostra è rivolta alle scuole di ogni ordine e grado).

L’allestimento propone un vasto materiale documentario, anche multimediale, che illustra la figura di Angelo Roncalli come alunno, docente e, infine, come Pontefice.

Andrea Toscano

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