Una piccola bugia, amplificata dai social network, può terrorizzare in pochissimo tempo migliaia di genitori e studenti, come è accaduto a Borgaretto, dove da circa 48 ore la paura per la presenza di un pericoloso maniaco che si aggira davanti alle scuole della provincia torinese si era diffusa in maniera inarrestabile.
Una dodicenne, scrive La Stampa, ha raccontato ai genitori di essere stata avvicinata da una Fiat Punto scura guidata da un uomo che aveva cercato di farla salire a bordo. La giovanissima studentessa stava percorrendo via Trento, ma è riuscita a rifugiarsi in un negozio di piazza Vittorio Veneto, dove ha chiesto aiuto ai gestori del locale.
Sono intervenuti anche i genitori, che hanno segnalato l’accaduto ai carabinieri ed è immediatamente partita un’indagine.
E a questo punto, e ancora prima che ci fosse anche un minimo riscontro, la notizia è comparsa su Facebook e Whatsapp, guadagnando sempre maggiore credibilità.
Sui social è stato diffuso persino l’identikit del presunto sospetto – 45 anni, robusto, un tatuaggio sul polso – e moltissime mamme terrorizzate hanno dichiarato di non volere mandare il loro figlio a scuola.
Il centralino dei carabinieri è stato preso d’assalto da decine di telefonate allarmate, finchè la giovane studentessa ha confessato di essersi inventata tutto e i genitori hanno ritirato la denuncia. Far rientrare l’allarme, però, non sarà altrettanto facile.
Anche a Caselle stamattina una mamma si è presentata dai carabinieri per denunciare un fatto analogo: la figlia – stando al racconto della ragazzina, anch’essa dodicenne – sarebbe stata avvicinata da due uomini che hanno tentato di farla salire una Fiat Punto nera. I carabinieri – come a Beinasco – hanno raccolto le videoregistrazioni delle telecamere della zona, senza trovare alcun riscontro al racconto della ragazza. Si tratterebbe secondo loro di un’emulazione scatenata dal fenomeno che si è diffuso viralmente sui social.