Trasparenza, risorse, sperimentazione, multimedialità e partecipazione sono alcune delle parole chiave sulle quali il gruppo demA (Democrazia Autonomia) Scuola intende lavorare per un realizzare una pubblicazione collettiva che potrebbe sfociare preso in un “libretto-manifesto” per il futuro della scuola a partire da quel che non va.
Lo annuncia il linguista Massimo Arcangeli, portavoce del gruppo, sottolineando che “la sfida più delicata da raccogliere, per una scuola al passo coi tempi, è riuscire ad armonizzare le esigenze dei singoli col bene comune”.
Per la verità la lista delle parole, delle espressioni e delle frasi chiave per una riforma scolastica volta al conseguimento di questo e altri fondamentali obiettivi è molto ampia.
Si va dalla “dignità e il diritto al lavoro e allo studio”, alla “trasparenza” (procedurale e amministrativa) e alle “risorse da destinare alla scuola pubblica”.
Sul piano pedagogico non bisogna dimenticare la “sperimentazione didattica” (non estemporanea ma di lungo periodo) e l’aggiornamento permanente ma neanche l’inclusione, la non discriminazione e l‘educazione a una cittadinanza attiva e responsabile.
Senza trascurare l’attenzione per le “didattiche speciali”, per la “multimedialità” e la “transdisciplinarità”.
Non bisogna infine trascurare il fatto che la complessità del mondo in cui viviamo ci impone di conoscere a fondo le “intersezioni strutturali” fra le diverse discipline di studio ma anche l‘interdipendenza e la “reticolarità” tra domini esperienziali, e approcci culturali diversi.
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