È di questi giorni il manifesto per la scuola in presenza pensato e promosso da otto specialisti: psicologi, pedagogisti ed ex dirigenti del Miur. Tra i più noti, Anna Oliviero Ferraris e Giancarlo Cerini.
Convinti che la didattica a distanza non sia vera scuola e che la scuola sia uno tra i posti più sicuri che si possano frequentare, gli otto esperti lanciano l’hashtag “la scuola è salute” e raccolgono firme per chiedere al Governo una rapida riapertura di tutte le scuole.
Tra i tanti argomenti elaborati a sostegno della loro richiesta, due, in particolar modo, ci convincono poco:
2. la scuola è un luogo sicuro, gli indici di contagio nella scuola sono bassissimi.
La scuola è un luogo sicuro, va bene, ma ancora oggi molte scuole sono allocate in palazzi di civile abitazione e seminterrati dove realizzare un distanziamento corretto si trasforma in una pia intenzione.
La scuola è un luogo sicuro, va bene, ma spesso le reti wireless sono talmente carenti che le lezioni si trasformano in veri e propri incubi per tutti, docenti e studenti.
La scuola è un luogo sicuro, va bene, ma a scuola gli oltre due milioni di studentesse e studenti delle scuole superiori italiane devono arrivarci. E poi da scuola devono tornare a casa. Come? Alcuni con i motorini, d’accordo, ma moltissimi altri con i bus e i tram. E gli assembramenti davanti alle scuole? Perché, parliamoci chiaro, li abbiamo visti tutti i ragazzi senza mascherina davanti ai cancelli, abbracciarsi, baciarsi e poi, al suono della campane, avviarsi disciplinatamente verso le aule. Stessa cosa all’uscita.
I ragazzi sono spesso asintomatici o, male che vada, guariscono in fretta.
Il problema è che questi ragazzi che escono dalle scuole sicure, poi incontrano e abbracciano genitori, nonni, zii, persone di una certa età.
Ecco che “la scuola sicura” diventa un concetto molto labile, che significa ben poco. La stessa ministra Azzolina, in un recente confronto televisivo, ha avuto una certa difficoltà a rispondere al giornalista che le chiedeva come mai non ci fossero state intese preliminari con il collega dei Trasporti per gestire il flusso degli studenti verso scuola e dalla scuola.
Lo sappiamo, è vero, “La scuola è presenza fisica: i corpi sono veicolo insostituibile dell’apprendimento, della comunicazione, dello scambio”, dicono i firmatari del manifesto.
Ma questi corpi, per il momento, è meglio, a nostro avviso, tenerli a casa almeno fino alle vacanze di Natale.
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