Non si tratta certo di una proposta nuova ma l’immunologo Mauro Minelli, referente per il Sud Italia della Fondazione medicina personalizzata, ha le idee chiare su come gestire la sicurezza sanitaria nelle scuole.
“Prescindendo a priori dai banchi monoposto, dalle rotelle applicate eventualmente sotto i loro piedi, dai divisori in plexiglass tra uno studente e l’altro, una qualche domanda mi ritorna insistente nella testa: piuttosto che far fare ai docenti e ai dirigenti scolastici, nelle varie ore della giornata, gli assistenti sanitari ausiliari, i controllori di febbri e mascherine, i geometri misuratori degli spazi interumani, non sarebbe molto meglio assumere in ogni plesso scolastico, almeno per questo anno appena iniziato, un medico e un infermiere?” Dice all’Adnkronos Salute lo scienziato.
Secondo Mauro Minelli si tratterebbe di una scelta che da un lato andrebbe a risolvere, almeno per quest’anno, il problema della sorveglianza sanitaria senza gravare sul personale scolastico, dall’altro lato potrebbe essere un incentivo per medici e infermieri alle prime armi: “Perché non servirsi di quei professionisti, che se ne trovano non pochi in attesa di un posto di lavoro, da assumere magari anche con contratti a tempo determinato, e con compiti precisi da assolvere?
In realtà in alcune Regioni si è già pensato di adottare un medico in ogni istituto scolastico: prima è stata la Toscana che vuole assicurare la più larga copertura possibile alle esigenze di sicurezza sanitaria delle 460 istituzioni scolastiche toscane con i loro 2600 plessi.
Poi anche la regione Lazio che nella giornata del 1° settembre, ha firmato un’ordinanza con la quale si istituisce la figura: “Sarà compito della Direzione regionale Salute definire il fabbisogno e il numero dei professionisti sanitari da impiegare presso ciascuna Asl. Si stima un fabbisogno di circa 500 unità“.
Per quanto riguarda il medico in ogni scuola, sappiamo che c’è un’apertura su questo tema direttamente dal Ministero della Salute: prima lo stesso Ministro Roberto Speranza aveva già avanzato le basi per la sua idea di stretta interconnessione fra scuola e sanità, invitando a “ricostruire un rapporto organico tra scuola e sanità, recuperando il senso di una norma del 1961 che introduceva la medicina scolastica, superata negli anni ’90. Una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con le scuole“.
Anche il viceministro Sileri si è detto positivo: “Per una riapertura delle scuole in sicurezza bene il tampone, i test sierologici, il metro di distanza e poi ragioniamo, nei mesi a venire, sulla presenza del medico nelle scuole seguendo le valutazioni del Ministero della Salute”.
Secondo Valeria Fedeli, ex Ministra dell’Istruzione, si potrebbero dotare le scuole di un medico utilizzando i fondi del Mes.
Non sarà facile istituire i presidi medici scolastici: infatti, come abbiamo già evidenziato, ogni medico dei dipartimenti di prevenzione delle Asl sarà il referente di ben 23 sedi scolastiche. Di fatto, questo vuol dire, che si potrà associare un presidio medico, in media, ogni cinque scuole autonome.
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