Lo scorso 10 settembre sono state riaperte le iscrizioni al bando «Erc Starting Grant» (ERC-2019-STG), al quale i giovani ricercatori potranno inviare le proprie candidature fino al 17 ottobre e sperare in un degno avvio di carriera grazie al fondo di 580 milioni messo a loro disposizione.
Altri 400 milioni arrivano invece dal bando «Erc Synergy Grant» (ERC-2019-SyG), apertosi anch’esso lo scorso 10 settembre e con deadline fissata all’8 novembre 2018. Obiettivo principale è quello di stimolare la cooperazione e allentare l’eccessiva competitività dovuta agli scarsi finanziamenti di cui soffre il settore.
L’importo massimo concesso a ogni «Principal Investigator» è pari a 1 milione e mezzo di euro. Sovvenzione -spiega Il Sole 24 Ore- che verrà suddivisa per un tempo massimo di 5 anni e sarà passibile di riduzione pro rata temporis in caso di progetti di durata inferiore. A tale cifra si aggiungeranno ulteriori 500 mila euro nel caso in cui si palesi la necessità di coprire forti spese di startup.
Fine ultimo del bando «Synergy Grant» è la realizzazione di una sempre più stretta maglia di cooperazione interdisciplinare. Incoraggiare lo sviluppo di nuove tecniche, metodologie e linee di indagine, compresi approcci non convenzionali, risulterebbe infatti essenziale per permettere alla scienza europea non solo di essere al passo con i tempi, ma di diventare un punto di riferimento su scala globale.
Entrando nello specifico dei finanziamenti concessi, almeno 28 proposte potranno essere selezionate come vincitrici. Il premio massimo ad essere assegnato sarà pari a 10 milioni di euro suddivisi per un periodo limite di 6 anni. Anche in questo caso è previsto un finanziamento aggiuntivo, del valore di 4 milioni, a copertura di spese di avvio attività, trasferimenti dei ricercatori all’interno dell’UE, acquisto di attrezzature di vitale importanza per il buon esito del progetto ed accesso a grandi strutture.
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