Il nostro articolo sul miliardo di euro “promesso” da Renzi alla scuola ha sollecitato molti lettori ad intervenire tramite Facebook.
Alla domanda “c’è da crederci?” che ponevamo nel titolo la quasi totalità dei lettori che sono intervenuti (più di 50) risponde negativamente, in modo più o meno articolato.
Molti i “no” secchi senza ulteriori commenti; c’è poi qualche risposta un po’ più colorita come “Pinocchio!” o “Questa è una barzelletta” o ancora “Ma siamo già a Carnevale?”
Poche le risposte articolate, segno che ormai la delusione e la rassegnazione si stanno sempre più diffondendo.
C’è chi coglie l’occasione per “buttarla in politica” e paragona la sortita di Renzi a quella di Silvio Berlusconi quando promise un milione di posti di lavoro, concludendo che fra i due non c’è differenza.
Un docente tenta una mezza previsione sulla composizione del miliardo: “400 milioni sono per l’ignobile operazione del decoro (un regalo alle ditte delle pulizie spacciato per interventi nelle scuole). Speriamo che anche gli altri 600 non siano altre mistificazioni”.
Ma c’è anche un (isolato) incoraggiamento: “Da lunedì o il Presidente del Consiglio “fa”, o la fiducia che gli è stata data sarà presto ‘revocata’. Forza Presidente!”
Insomma nessuno crede alla promessa di Renzi e forse, proprio per questo, il Presidente potrebbe uscire vittorioso da questa sfida: se davvero il Governo riuscisse a trovare un po’ di soldi “veri” per il sistema scolastico (magari anche solo 6-700 milioni – diluiti in 3 4 anni – anziché il miliardo intero promesso dal premier) la credibilità dell’intera compagine governativa e del premier soprattutto potrebbe uscirne straordinariamente rafforzata.
Fra 15 giorni o poco più conosceremo l’esito di questo tormentone estivo.
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