Dopo quasi tre anni è stato approvato il Ddl omnibus, presentato dalla ministra Beatrice Lorenzin, che interessa 354.684 medici; 59.753 odontoiatri; 30.984 veterinari e 652.711 professioni sanitarie.
Trial clinici, medicina di genere, parto indolore in tutti i reparti di maternità, lotta all’abusivismo professionale con tanto di aggravante per reati commessi ai danno di pazienti ricoverati. Ma anche la riforma degli Ordini di medici e farmacisti, come del Collegio degli infermieri. E poi il punto più controverso, su cui c’è stata grande polemica: la nascita di nuovi ordini e di albi di professioni sanitarie (chimici, fisici, osteopati e chiropratici). Una riforma attesa da decenni (la normativa risale al 1934), che ha l’obiettivo di tutelare contemporaneamente la dignità professionale degli operatori e gli stessi assistiti.
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Con il provvedimento si stabilisce, specifica Il Sole 24 Ore, che gli Ordini sono enti di diritto pubblico non economico che svolgono funzioni sussidiarie dello Stato e si procede a una netta separazione tra funzione giudicante e istruttoria, in modo da aumentare la trasparenza nelle funzioni di vigilanza. Per le farmacie è introdotto il divieto esplicito di vendere sostanze dopanti. La riforma riguarda da vicino anche chimici e fisici, da oggi a tutti gli effetti “professione sanitaria”
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