Noi docenti siamo abituati a non essere ascoltati, sono decenni che ormai non ci interpellano nemmeno per semplici questioni inerenti la scuola.
Promesse di contratti mai firmati, prestazioni fatte senza aver ricevuto in cambio nemmeno un grazie, penso a quanto stress ci abbia portato ad esempio la DaD ed il fatto di essere stati costretti a confrontarci col digitale da un giorno all’altro, per non parlare di scioperi fatti passare per manifestazioni folkloristiche.
Ora in piena pandemia e con la media di 2/3 alunni positivi per classe ci costringono a delle lezioni in presenza col rischio del contagio e nel caos organizzativo più totale!
Una DaD così odiosa da non essere concessa nemmeno per due settimane…
Stavolta chiesta da tutti, sindaci, presidi, sindacati e dalla maggior parte di alunni e genitori e adducendo sempre le stesse flebili giustificazioni: i presunti danni psicosociali ai ragazzi in primis! Ma quali danni potrebbero arrivare da due-tre settimane di DaD?
E poi quante volte ancora bisogna dire che per la scuola non è stato fatto nulla? A settembre è stato tolto anche il già ridicolo metro di distanziamento! E cosa dire ancora dell’arieggiare le aule a finestre aperte nel gelo di gennaio?
E hanno il coraggio di paragonare la scuola pubblica italiana a quella tedesca o francese?
Un Ministro che non ascolta la base e che non ascolta soprattutto chi la scuola la vive davvero da anni e ogni santo giorno, deve dimettersi.
Buon rientro nella scuola in sicurezza cari docenti.
Dino Bocchetti
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