Tempi di emergenza, quali sono indubbiamente quelli che stiamo vivendo, meriterebbero decisioni rapide e chiare.
Ma si sa, la scuola pubblica italiana da tempo ha installato la sua sede decisionale sulla Luna e quindi le risposte arrivano sul nostro pianeta con un certo ritardo naturale.
Il ministro dell’istruzione riflette, pondera, medita, soppesa, ascolta, apre tavoli, ma la primavera ormai alle porte ci farebbe pensare che tutta questa frenetica attività diplomatica alla fine qualcosa di terrestre debba comunque produrlo. Gli studenti e le loro famiglie aspettano.
Mai come quest’anno, l’impianto della “ Maturità” è stato sottoposto a una ridda di ipotesi, circa il loro svolgimento, ipotesi spesso molto diverse tra loro e tutte apparse puntualmente sui media in modo da ingenerare ancora più confusione, ovviamente. Gli studenti in particolare, attendono che dalla Luna il ministero finalmente esca dal suo lato oscuro e si illumini.
Parliamo degli studenti perché gli insegnanti, ancora ovviamente, non hanno alcun ruolo in tutto ciò. Eseguono. Del resto, povere pecorelle, sono almeno 4 anni che aspettano ben 50 euro di aumento lordi mensili che dovrebbero un giorno sortire dalla titanica lotta tra sindacati di categoria barricati su Marte ed appunto il ministero sulla Luna.
Quindi non consideriamoli. Gli studenti avrebbero però un certo diritto di sapere al più presto quali prove scritte, quale peso verrà dato a questo derelitto esame di stato che ogni anno è sottoposto al fuoco di fila degli intellettuali nostalgici che vorrebbero almeno 10 prove scritte vergate col calamaio su fogli di protocollo ingialliti e un colloquio d’esame lungo almeno 2 ore perché nel 1922 sì che la scuola funzionava, non ora… Tutto ciò comunque andrebbe deciso in agosto, non in marzo… Di tutta questa situazione lunare non vi è traccia sui media. Sui media viene riproposto sempre con ossessione il ritornello Orwelliano del “ Va tutto bene, l’Italia riparte”.
Riparte verso dove? Direzione Luna, ovviamente.
Prof. Mario Bianco