Attualità

Un nuovo mindest per la società interconnessa

Nella futura società interconnessa serve un nuovo mindset, le capacità saranno legate all’intelligenza emotiva.

Per fronteggiare i cambiamenti provocati da una innovazione tecnologica incessante, serve un nuovo mindest e una nuova cultura che sia interiorizzata dentro di noi.

Per Mindset si intende quell’insieme di condizionamenti e di credenze che la nostra mente ha assimilato durante la vita secondo le proprie abitudini, studi e contesto di riferimento in cui si vive. In sostanza quindi descrive l’atteggiamento mentale che caratterizza la nostra modalità di agire e di reagire in determinate circostanze, il nostro comportamento abituale di fronte alle situazioni in cui ci troviamo.

I trend analizzati da esperti e specialisti del settore sui prossimi 50 anni come ad esempio la Word Economic Forum, descrivono una società futura completamente interconnessa (chiamata Gigabit Society), dove il piano digitale è parte integrante del vivere quotidiano.

La vera sfida del mercato del lavoro nei prossimi anni sarà quella di fornire professionisti con una preparazione fatta da un mix di competenze tecnologiche e trasversali, che dovranno essere presenti sia nelle figure manageriali che quelle più operative. Quindi per le nuove professioni che stanno nascendo o che nasceranno nei prossimi anni avremo bisogno di Hard skill competenze digitali (Analytics, Cloud, Intelligenza Artificiale, Robotica, IoT, Cybersecurity) e Digital soft skill.

Le Digital Soft Skill sono difficilmente quantificabili: dipendono dalla cultura, dalla personalità e dalle esperienze vissute dal singolo, sono strettamente connesse al modo di interagire, comunicare e cooperare in team. Nell’era digitale si lavora, infatti, in situazioni complesse e in continuo cambiamento dove diventa importante saper agire in modo efficace e rapido per individuare opportunità e soluzioni in autonomia e con senso di responsabilità. La condivisione e lo sharing di competenze diventa così funzionale per lo sviluppo dell’innovazione e dei processi all’interno delle aziende.

Ecco allora diventare fondamentale il Problem solving collaborativo per condividere conoscenze, sforzi, idee e proposte, cosi come Intelligenza emotiva che ti rende in grado di interagire con gli altri in modo da costruire relazioni e gestire le proprie e le altrui emozioni, ma anche il People Management attraverso l’ascolto, il rispetto, la fiducia, l’inclusione, facendo leva sulla motivazione, sul coinvolgimento e supportando le aspirazioni delle persone. Come motore dello sviluppo individuale spicca invece la capacità chiamata “Learning to learn”.

l World Economic Forum inserisce, tra le Top Ten Skill 2020, l’Intelligenza Emotiva come una delle soft skill fondamentali per affrontare la complessità, a diversi livelli: individuale, professionale, sociale.

In questo nuovo contesto uno dei temi da affrontare è quello di capire come si sviluppano le emozioni in ambito ‘digital’.

L’abitudine alla connessione ‘digitale’ sempre e ovunque non sempre sembra accompagnarsi allo sviluppo della capacità di connessioni relazionali ed emotive ‘reali’.

In un mondo digitale “ideale” l’intelligenza artificiale dovrebbe essere utilizzata in una comunicazione a due vie, cioè istruire la tecnologia per identificare le esigenze delle persone ed allenare al contrario gli individui ad usare la tecnologia in maniera consapevole.

Nel mondo ‘reale’ diversi studi dimostrano al contrario che per giovani e adolescenti, il tempo trascorso sui dispositivi elettronici e l’uso dei social media, abbiano un forte impatto rispetto a fenomeni di isolamento sociale e sintomi legati all’ansia, alla depressione e all’attenzione (pubblicati sull’American Journal of Preventative Medicine e sul Canadian Journal of Psychiatry). Questi fenomeni sono oltremodo evidenti in caso di forte sovraesposizione ai dispositivi soprattutto in questo periodo di didattica a distanza “forzata” dal Corona virus in cui i ragazzi oltre al tempo che normalmente già trascorrevano per i loro giochi o per stare sui social, hanno aggiunto ore di lezione da remoto e la scusa per poter stare tutto il tempo che vogliono con il proprio cellulare, tanto “ormai serve per studiare.”

Il mondo “reale” deve quindi avvicinarsi sempre più al mondo “ideale”, cogliendo appieno in questo modo, le opportunità derivanti dal mondo digital e dell’Intelligenza Artificiale nel caso in cui si integrano con l’Intelligenza emotiva

Sviluppare, in tal senso, self-awareness rispetto a quando si usa la tecnologia e imparare ad usarla in maniera ottimale e consapevole.

Quindi tecnologia al servizio delle persone per esplorare e sviluppare nuove possibilità di interazione e di connessione, utilizzando in maniera integrata le due intelligenze, Artificiale ed Emotiva, e recuperando in questo modo un fondamentale principio: che in ogni singolo momento della propria vita, piccolo o grande che sia, è possibile choose your life.

Dino Galuppi

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