Davanti al giudice di pace di Foligno si è ritrovata una famiglia di stranieri per la quale, secondo la cultura del proprio paese di provenienza, a 14 si raggiunge la maggiore età e quindi può decidere che fare, anche di non andare a scuola. Situazione che però cozza con gli obblighi di legge rispetto all’istruzione scolastica vigenti in Italia. Nonostante le segnalazioni dell’accaduto fatte dal dirigente scolastico e dai carabinieri, il genitore del ragazzino aveva sempre ribadito di non poter fare alcunché, sostenendo pure che fosse compito esclusivo della scuola quello di coinvolgere il minore. Da qui la multa, anche se non sappiamo quali risvolti questa storia avrà.
Un’altra storia invece è quella di una mamma che è stata richiamata ai suoi obblighi perché i figli arrivavano a tardi a scuola o saltavano le lezione. Il motivo? La donna se li portava al Bingo fino a tarda notte. E la mattina tutti restavano a casa a dormire.
In questo caso la famiglia è italiana e la vicenda, di portata ben più ristretta dell’altra, è stata risolta grazie a scuola e carabinieri che hanno richiamato la donna ai suoi doveri.
In pratica la signora in diverse situazioni è uscita di casa in orario serale, qualche volta anche per andare a giocare a bingo. Non potendo affidare i figlioletti a nessuno se li portava al seguito. Il rientro tra le mura domestiche avveniva a notte fonda e la mattina, sovente, era impossibile alzarsi anche per andare a scuola. La mamma messa davanti alle sue responsabilità ha corposamente ridotto le uscite serali e la mattina ha potuto così riprendere ad accompagnare i figli, in età dell’obbligo, a scuola.
Home Archivio storico 1998-2013 Obbligo di istruzione Un papà multato e una mamma minacciata dai Cc: troppe assenze