Un passo avanti, due indietro

Nel documento “Buona Scuola” il Governo invitava tutti, ma in particolare i  dirigenti scolastici, a segnalare le norme e le disposizioni considerate inutili o troppo invasive. 
“Bisogna semplificare ed eliminare le molestie burocratiche” aveva annunciato Renzi che anzi prometteva che alla fine della consultazione sarebbe stato steso un elenco delle 100 disposizioni più sgradite per poterle cancellare al più presto.
L’idea è certamente apprezzabile e vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.
Per intanto dobbiamo registrare che la legge di stabilità ha aggiunto una nuova molestia: i pagamenti relativi a forniture di beni e servizi per le quali il creditore indica l’importo dell’Iva andranno effettuati in due soluzioni; l’importo netto (l’imponibile) dovrà essere liquidato al fornitore, mentre la quota relativa all’Iva andrà versata direttamente all’erario.
Per la verità per il momento non cambia nulla perchè il MEF non ha ancora chiarito le concrete modalità di applicazione della disposizione, ma fra qualche settimana bisognerà che le segreterie delle scuole si attrezzino. Per ogni fattura sarà necessario effettuare due pagamenti distinti cercando di fare bene attenzione agli importi via via liquidati. 
E’ probabile che sarà possibile effettuare un unico versamento per l’Iva dovuta per tutte le fatture pervenute durante un determinato mese, ma non è detto che questo possa semplificare il lavoro.
In ogni caso il lavoro delle segreterie aumenterà ancora. E se nel frattempo verranno introdotte ulteriori regole, non ci sarà nessuna semplificazione, anzi.
E’ del tutto evidente, infatti, che se si cancellano 8 “molestie” e nel frattempo se ne introducono 12 nuove, il risultato è che il numero delle molestie aumenta di 4 unità (- 8 + 12 = 4 !).
D’altronde, come diceva il principe Antonio De Curtis in arte Totò, è la somma che fa il totale.

Reginaldo Palermo

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