La questione degli scatti stava diventando un incubo per molte migliaia di insegnanti, che avrebbero dovuto restituire, anche se a rate, gli scatti percepiti nel 2013 con un ritardo di un anno per effetto della mancata validità dell’annualità, e che invece, per un intervento provvidenziale del ministro dell’Istruzione, non dovranno più pagare dazio.
L’intrigo della restituzione degli scatti pagati nel 2013, che riguardava circa 80 mila tra docenti e altro personale scolastico, è stato risolto dopo un’intensa riunione tra il primo ministro Enrico Letta e i ministri Fabrizio Saccomanni e Maria Chiara Carrozza. Il responsabile del Miur ha manifestato grande soddisfazione per la felice soluzione di quello che stava diventando un caso nazionale.
Infatti stamane nelle principali testate giornalistiche nazionali, capeggiavano in prima pagina titoli a caratteri cubitali sul prelievo forzoso che il Mef avrebbe fatto sugli stipendi degli insegnanti che avevano incassato lo scatto stipendiale nel 2013. In buona sostanza il pasticcio del rimborso degli scatti effettuati nel 2013, è stato risolto con l’intervento in prima persona di Enrico Letta.
A questo punto non ci sarà più nessun prelievo in busta paga.
Al Ministero dell’economia che chiedeva la restituzione dei soldi in più già percepiti, è seguito un intervento deciso dei sindacati, e l’opportuna presa di posizione del ministro Carrozza, che è riuscita a fare tacere il responsabile del Mef Saccomanni.
Bisogna fare un plauso al ministro Carrozza, che ha dimostrato che è possibile tenere testa e a volte prevalere su quello che è diventato un mostro tentacolare, cioè il Mef. È piaciuto molto vedere un ministro dell’Istruzione difendere con i fatti la categoria dei docenti e del personale scolastico, che è troppo spesso vituperata e poco considerata da un sistema politico troppo economico-centrico.
É necessario capire che sulla scuola bisogna investire risorse economiche, e non, come da troppo tempo avviene, cercare il modo per fare cassa. Questa marcia indietro fatta dal governo sugli scatti, potrebbe rappresentare l’occasione politico-sindacale, per ripristinare l’istituto dello scatto di anzianità, che bisogna ricordarlo è parte integrante del contratto nazionale di lavoro della scuola, ed è parte salariale a tuti gli effetti. In buona sostanza gli scatti non si toccano, perché toccarli significa ridurre di fatto il salario dei docenti che, come è ormai risaputo, è tra i più bassi di Europa. Nel frattempo godiamoci questa bella vittoria del Miur sul Ministero di economia e finanza, che, di questi tempi, non è cosa da poco. Grazie ministro Carrozza!
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