Un po’ di chiarezza sul disegno di legge “la Buona scuola” del Governo Renzi

Chi vi scrive è un gruppo di insegnanti, alcuni precari, altri di ruolo, che vorrebbero fare un po’ di chiarezza:

1) sul DDL “La buona scuola”,

2) sull’iter legislativo vigente che permette l’inserimento in ruolo:

– per il 50% degli insegnanti in Graduatoria ad esaurimento (GAE) vincitori di concorso per titoli ed esami abilitativi meritocratici a numero chiuso presso le Facoltà Universitarie;

– per il restante 50% degli insegnati vincitori di concorso.

Il punto 2 è per chiarire che gli insegnanti sono in cattedra grazie a punteggi meritocratici ai quali si aggiunge il punteggio per ogni anno di lavoro prestato nella scuola. Tale punteggio privilegia, giustamente, l’esperienza. Vi sembra che un giovane laureato in giurisprudenza ne sappia di più di uno che ha dato l’esame di Stato per iscriversi all’albo degli avvocati?!

Per quanto riguarda il ddl, molti sono all’oscuro dei numerosi articoli e commi che ledono chiaramente – anche agli occhi di un “non addetto ai lavori” – i diritti dei cittadini italiani, in particolare degli studenti e dei lavoratori.

Come insegnanti, da tutta Italia, abbiamo inviato agli Onorevoli Senatori della Repubblica e alle Organizzazioni Sindacali due lettere, unificate e sintetizzate in una sola, in allegato. In sintesi vi anticipiamo alcuni punti chiesti a questo Governo e in particolare alla VII Commissione Istruzione e Cultura del Senato:

1) RINNOVATE IL CONTRATTO DELLA SCUOLA VERGOGNOSAMENTE SCADUTO DA 6 ANNI e sbloccate gli umilianti stipendi dei Docenti tenendo conto del costo della vita;

2) ABOLITE LA CHIAMATA DIRETTA dei presidi ideata dalla Aprea, che apre la scuola al clientelismo;

3) ABBASSATE IL NUMERO DI ALLIEVI PER CLASSE: max 25 senza deroghe che portano le classi a 30 ( e anche più ) alunni. La buona scuola parte in primis da un buon rapporto ( anche numerico! ) tra Docenti e allievi;

4) ASSUMETE TUTTI I PRECARI storici con un piano pluriennale, senza fare distinzioni, scegliendoli da GRADUATORIE DI MERITO e non da ALBI in cui l’unico criterio è l’ordine alfabetico.

Queste nuove procedure preoccupano, e non poco, anche Docenti di ruolo che dovessero essere dichiarati perdenti posto, non perché necessariamente meno meritevoli di insegnare ma perché ultimi ( con punteggio più basso ) nelle graduatorie interne d’Istituto

5) NON DATE UN SOLO CENTESIMO ALLE SCUOLE PRIVATE ma aiutate le famiglie che nella scuola pubblica non ce la fanno nemmeno a pagare il contributo “volontario”;

6) RICONOSCETE TUTTO IL LAVORO EXTRA-CURRICOLARE che i Docenti svolgono;

7) MANDATE I DOCENTI IN PENSIONE DOPO 35 ANNI DI SERVIZIO anche per permettere ai giovani di entrare nel mondo della scuola.

8) RISPETTATE LA CATEGORIA DOCENTI NEI FATTI E NON CON LE PAROLE. Al contrario di quanto avviene nella politica, i docenti in Italia sono stati selezionati per merito (concorsi, SSIS, TFA, PAS): VOGLIAMO ESSERE VALUTATI ma non nel modo che avete previsto (da criteri che ciascun Dirigente Scolastico e Consiglio d’Istituto vorrà darsi).

I lettori ci scrivono

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