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Un poeta per amico: il poeta adotta una scuola

Ho scritto un tubo
Alluminio. Ferro. Plastica. Vetro.
Se cade a terra si può spezzare.
Mille pezzi, o restare intatto.
Ardua scelta, scelta di vita.
Pezzi ricomponibili oppure no?!
Ciascuno è utile per ricostruire.
Si ricicla materiale per produrre nuovi tubi.
Tubi portatori di speranza, di gioie perse.
Ho scritto un tubo, l’ho inciso,
per sembrare forte al mondo.
 
Sabato 13 novembre nell’Auditorium dell’Istituto Professionale Galileo Ferraris di Settimo Torinese si è tenuta l’inaugurazione del progetto “Un poeta per amico: il poeta adotta una scuola”.
Il progetto di “educazione” alla poesia ideato e curato da Angela Donna in collaborazione con Tiziana Catenazzo, Mariella Fabbris e Mario Enrico Lazzarin, che si situa all’interno di una più vasta kermesse: Poesia Vagabonda giunta alla sua 17esima edizione.
Gli organizzatori, hanno così ribadito la finalità e lo spirito della manifestazione che è di portare i poeti e la poesia tra la gente comune, utilizzando come spazio deputato anche le scuole superiori di Settimo: Galileo Ferraris e 8 Marzo.
Il primo incontro con i poeti ha sortito magici effetti. 
Un’ospite d’eccezione, Ennio Cavalli, giornalista Rai, scrittore e innanzitutto poeta, ha incantato la sala Uno studente in sala si volge alla sua insegnante, sussurrando, quasi sottovoce:” Si può dire poetando?” La voce che si alza, quasi cassa di risonanza, è quella di Mariella Fabbris, attrice umanamente strabiliante che a Settimo gioca in casa, rivolta all’illustre ospite Ennio Cavalli: “Maestro si può dire poetando?” Un frammento di quanto è accaduto, una fila di poeti, molti professori animati e coraggiosamente vivi, una moltitudine di ragazzi. Fabbris: “Far scrivere poesie ai ragazzi può sembrare, in questi tempi scolastici mediamente impoetici, un lusso superfluo, un’attività comunque marginale rispetto alle tante più urgenti necessità; al contrario, il principale motivo che mi spinge, insieme alle insegnanti che ritrovano i motivi  a introdurre nella didattica la scrittura di testi poetici è che, per arrivare a scrivere poesie, è necessario prima leggerle. Spostare, modificare, manovrare parole, piace ed interessa alla maggior parte dei ragazzi – anche a quelli con gli strumenti più modesti – che ritrovano nel gioco libero e creativo con le parole il gusto infantile dell’esplorazione verbale; la proposta di laboratorio di scrittura permette così di accostarsi al testo poetico non come ad un oggetto alto e intoccabile, ma come ad una realtà su cui agire e con cui interagire”. E si raccolgono frammenti preziosi in una mattina di novembre quando molte decine di giovani insieme leggono, ascoltano e scrivono poesia.
Cavalli è generoso, raccoglie a piene mani dalla sua produzione e dalla sua esperienza e dona: Haiku giapponesi, i Ricordi di Marco Aurelio e chiodi fatti a mano a Stoccolma. Incanta la platea: “Il ferro, il calcio: tutte cose che sono nel nostro corpo e che ci fanno vivere … residuato di quella stella primordiale che esplodendo diede origine all’universo. Evidentemente c’era ferro da vendere su quella stella, aveva ragione Alan Sorrenti in una vecchia canzone, siamo figli delle stelle e per via del calcio e dei minerali anche cugini buoni dei sassi”. Ugo Tinuzzo, il Dirigente scolastico del Galileo Ferraris, applaude alla poesia che si è aperta un varco significativo tra i laboratori di meccanica della sua scuola. Sandro Gros Pietro, Carlo Molinaro, Mario Parodi, Luigi Tribaudino, sono gli ospiti “poeti a chilometro zero”, individuati tra gli scrittori del territorio perché – oltre alla motivazione personale ed una qual esperienza del modo della scuola – sono anche più facilitati dalla vicinanza a recarsi nelle scuole individuate per l’adozione, che non sarà quindi una adozione a distanza ma in presenza.

I veri protagonisti sono i 120 studenti del Ferraris e dell’8 Marzo coinvolti nel progetto che si dipanerà nel corso dei mesi; per il momento hanno scritto: poesie su post it con cui hanno tappezzato la scuola, poesie su aeroplanini di carta fatti volteggiare nei corridoi. Poesie via email e via sms. Angela Donna: “volevamo contribuire ad offrire a questa complessa generazione uno strumento ecologico di sopravvivenza emozionale ”. Il progetto si svilupperà in varie fasi: letture scelte all’interno dei libri dei poeti da parte dei ragazzi con la supervisione dei docenti, raccordi con altre opere di poeti, correnti letterarie, scoperta del linguaggio poetico, eventuale supporto “a distanza” con scambio di email col poeta che risponderà ai quesiti dei ragazzi, un secondo incontro col poeta con discussione ed elaborazione, ed infine la preparazione di un Reading in cui attori professionisti del Teatro Garybaldi di Settimo (Mariella Fabbris) insegneranno a leggere e interpretare le poesie e cureranno la regia. Le letture saranno rappresentante alla presenza dei poeti, in uno spettacolo-festa aperto a genitori, compagni di scuola e pubblico.

 

L’appuntamento conclusivo è per il 21 marzo 2011 in concomitanza con la giornata internazionale della poesia.
 
Redazione

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