Nulla di pruriginoso, chiarisce il sito, si tratta in effetti di un progetto di ricerca statistica di respiro internazionale sul fenomeno del sesso a pagamento; un percorso che coinvolge varie università in tutto il paese.
Il dipartimento di Economia e statistica “Cognetti de Martiis” ha emesso un bando per un incarico che, si legge, “consisterà nel supporto alla stima di un modello di domanda di sesso a pagamento”
L’università cerca “un esperto di economia e statistica, con esperienza nel trattamento dei dati e nella stima di modelli con il metodo della “Massima verosimiglianza”. L’università promette di pagare il collaboratore “1.500 euro” in due soluzioni, per un incarico di sei mesi.
La professoressa Maria Luisa Di Tommaso, docente di Economia, spiega al giornale la natura della ricerca che sta portando avanti. “È l’appendice di un lavoro teorico che abbiamo già svolto con colleghi di Siena, Roma, Napoli e della Norvegia”.
“Sono attività di ricerca che fanno parte della cosiddetta “Economics of prostitution”: ebbene sì, c’è un settore dell’economia che studia la prostituzione analizzando ad esempio l’efficacia delle politiche di criminalizzazione del fenomeno, o anche temi come la tratta di esseri umani”.