E’ stata approvata una mozione presentata dalla Lega in cui si impegna il sindaco e l’assessore competente “ad attivarsi, nei limiti delle proprie competenze, affinché all’interno di ogni scuola operante sul territorio comunale, aldilà dell’ordine e del grado, sia allestito un presepe in vista delle prossime festività natalizie”.
“Valorizzare il Natale secondo una tradizione religiosa, anziché commerciale, come viene prevalentemente fatto. E se nella realizzazione avremo anche la possibilità di usufruire del sostegno di organizzazioni religiose, ne saremo sicuramente contenti”, spiega Rosanna Cardia, assessore con delega alle politiche scolastiche, come riporta Il Corriere Fiorentino.
“Questa non è una ingerenza nell’autonomia scolastica – prosegue Cardia -. È un invito alle scuole avvalorato dal fatto che è stato approvato dal Consiglio comunale. Non si tratta di ingerenza, ma, anzi, sono collaborazioni: sono delle modalità comuni di gestire l’educazione dei bambini sul nostro territorio”.
Turi (Uil Scuola): “Basta dettare la linea alle scuole”
Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario Uil Scuola Pino Turi: “Si possono obbligare le scuole a seguire le indicazioni di una linea dettata politicamente? O meglio si può dire alle scuola fai questo o fai quello?”, si chiede Turi.
“Gli attacchi all’autonomia delle scuole – pone l’accento con preoccupazione, Pino Turi, segretario generale della Uil scuola – si stanno accentuando, forse anche per il clima di scontro politico che si verifica nel Paese. Se si trattasse un fenomeno meteorologico potremmo dire che siamo all’allerta arancione e bisogna intervenire per evitare gli effetti negativi. La scuola deve guardare al futuro di tutti e non di pochi, fare in modo che ogni studente formi una propria opinione personale. La scuola e l’educazione devono essere considerati diritti universali di ogni cittadino italiano”.
Per Turi “la laicità è il principio cardine della scuola statale del nostro Paese le nostre istituzioni scolastiche trovano, nella costituzione, la legittimazione piena della loro funzione, la garanzia della loro autonomia e indipendenza. Così mentre la politica tende a dividere, la scuola unisce e fa integrazione”.
“Questa è la riprova che la ventilata autonomia differenziata non è applicabile alla scuola – conclude Turi – per un motivo ben preciso: la scuola è comunità, è una struttura democratica e di partecipazione. Il suo ruolo è di dialogo, paritario, con le altre agenzie ed autonomie. Il punto è proprio questo: la scuola non ha funzione di ancella della politica. Semmai, al contrario, ne crea i presupposti creando identità pensanti e libere, fuori da modelli e modi di pensare omologati sul modello, al momento, dominante”.
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