Nunzio Lauretta, “per provare a salvare le 16 classi della scuola di formazione gestita dall’Anfe – l’Associazione nazionale famiglie emigrati di cui lui era presidente provinciale a Ragusa – ha messo mano al suo portafoglio e un assegno dopo l’altro ha pagato di tasca sua centinaia di migliaia di euro”.
Si parla di 300 mila euro, i risparmi di una vita, per pagare il personale, le bollette, le dispense per i ragazzi, la cancelleria… E parliamo di corsi formativi per acconciatori, ristoratori, estetisti.
Solo pochi i fortunati
Alla fine l’Anfe (travolto anche da uno scandalo giudiziario) è fallito e il professor Lauretta è riuscito a far completare a solo pochi allievi il ciclo annuale di studio, trovando un altro ente che li portasse avanti fino al terzo anno mentre altre nove classi della provincia sono state costrette a interrompere a marzo le lezioni che avevano iniziato il 9 gennaio.
“Nunzio Lauretta, 66 anni- riporta Il Corriere della Sera- è stato per una vita professore di Italiano e Storia delle scuole superiori della sua provincia, poi ha insegnato Storia contemporanea all’università di Palermo e dal 2013 fino al fallimento è stato presidente provinciale, appunto, dell’Anfe di Ragusa. Ma da metà gennaio 2017 il legale rappresentante dell’Associazione, attiva da 47 anni in tutta la Sicilia, è finito sotto accusa per una presunta truffa. Quindi la situazione già difficile, con i finanziamenti della Regione col contagocce e la sopravvivenza garantita solo dai cospicui «anticipi» del prof, è diventata ingestibile”.