Una storia davvero curiosa e che fa venire molta rabbia quella di Fabrizio Lucia, insegnante di elettronica e sistemi automatici in un istituto superiore della provincia di Torino che dallo scorso novembre, dopo essere diventato docente di ruolo, non percepisce lo stipendio. Lo riporta Il Fatto Quotidiano.
Lucia, lo scorso 27 settembre, ha superato il concorso straordinario. Da lì, l’intoppo. “A settembre la scuola ha cambiato il mio contratto. Da lì sono entrato nel limbo. Non si sa più che fine farò io. Dal 21 di novembre del 2022 non percepisco uno stipendio. Da allora mi sono sentito dire solo ‘Nel giro di una settimana si risolverà tutto’ o ‘Ma professore, ne sta facendo una tragedia'”. L’insegnante si è rivolto alla segreteria scolastica e all’Ufficio scolastico regionale, ma nessuno è riuscito a risolvere il problema.
“Mi dicono che la questione dovrebbe risolversi nel giro di una settimana ma è così da gennaio e non si è ancora capito dove sia il problema che blocca il mio stipendio”, ha continuato.
“Quello che mi inorridisce è che io svolgo questa professione con entusiasmo, tutte le mattine. Ogni mattina insegniamo ai nostri studenti che cos’è il rispetto, ma in questo momento sono le istituzioni che ci mancano di rispetto facendoci svolgere la nostra professione senza pagarci”, ha detto, polemico, il docente.
Oltre al danno, la beffa: “Trentadue centesimi nella busta paga di marzo”, ha detto con sarcasmo. Purtroppo il suo non è l’unico caso: “Chiedevo spiegazioni e le uniche risposte che mi davano era di aspettare qualche settimana. Mi dicevano di non fare una tragedia perché in Italia ci sono più di 600 casi come il mio”.
“Ma in pochi ci stiamo esponendo perché siamo ancora nell’anno di prova e pertanto abbiamo paura di ripercussioni, di non riuscire a passarlo. È inaccettabile non percepire uno stipendio per tutti questi mesi anche perché nonostante questa situazione molti non hanno mai fatto un giorno di assenza, di ferie, di mutua, di permessi, ci siamo sempre presentati in classe, non abbiamo mai smesso di svolgere la nostra professione, anzi la nostra missione”, ha concluso, cercando di far sentire la sua voce e lottare per i suoi diritti.
Il professore, nonostante lo sconforto, ha scritto su Facebook che si sente comunque contento di svolgere il suo lavoro: “Anche senza stipendio, svolgo la professione più bella del mondo”.
Qualche giorno fa su La Repubblica si è parlato di casi simili di passaggi da supplenze al ruolo come quello del docente in questione. Il fenomeno è stato segnalato dal sindacato Cub Sur.
Il problema riguarda quei docenti vincitori del concorso straordinario bis che avrebbe dovuto svolgersi a luglio, invece è slittato a settembre. “Siamo stati assunti come supplenti, poi in corsa, ad anno scolastico iniziato, siamo stati trasformati in docenti semi-stabili perché la legge ci impone un anno di prova prima di diventare di ruolo — spiega Stefano Borroni Barale, Cub Sur — Il problema si è verificato nel cambio di accordo di lavoro, dal vecchio contratto di supplenza, al nuovo. È una delle notevoli disfunzioni causate dal ritardo con cui è stato fatto il concorso”.
“Moltissimi docenti vincitori dei concorsi straordinari bis hanno avuto problemi di pagamenti — prosegue il sindacato — Dopo il caos dell’algoritmo che ha causato un balletto di cattedre indegno ora assistiamo a questo problema che è sempre frutto della mala gestione del concorso straordinario. E inoltre è difficile avere a che fare con un software che gestisce i pagamenti, una specie di altro algoritmo che impedisce ogni possibilità di dialogo”.
I casi arrivati al solo sindacato Cub sono almeno un centinaio ma potrebbero essere molti di più in Piemonte. Alcuni casi si sono risolti inviando una diffida legale ma tanti altri sono ancora pendenti.
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