Grazie alla collaborazione della scuola e delle istituzioni, e soprattutto alla sensibilità e disponibilità dei compagni, la partecipazione alla gita scolastica in Veneto di “una ragazza speciale”, affetta dalla Sindrome di Rett, è stata bellissima e il viaggio di istruzione si è rivelato un successo.
A raccontare i dubbi della prima ora e la gioia finale, con una lettera aperta indirizzata “al mondo intero e ai genitori che come me devono affrontare quotidianamente tanti problemi”, è la mamma di Irene, la ragazza speciale che per quattro giorni “non ha mai smesso di sorridere e non ha mai mostrato segni di cedimento o insofferenza”.
Irene, scrive Ansa, frequenta il terzo anno di una scuola media di viale Marconi a Oristano e a rendere possibile la sua partecipazione al viaggio di istruzione in Veneto è stata per prima la scuola, che ha reso possibile la partecipazione alla gita della mamma e della insegnante di sostegno, poi i servizi sociali del Comune, che hanno garantito la presenza dell’educatrice, e anche l’Unitalsi, che ha messo a disposizione una sedia a rotelle “che si è rivelata utilissima – racconta Maria Antonietta – anche come mezzo di socializzazione”.
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“I compagni di Irene sono stati meravigliosi, stupendi, spontaneamente vicini e attenti a Irene, pronti a supportarla in caso di bisogno, mostrando di conoscere le sue abitudini, le sue esigenze e le sue modalità comunicative non verbali, le hanno dato la carica e l’hanno coinvolta in ogni attività di gruppo, persino nel pigiama party in camera delle compagne”, scrive la signora nella lettera aperta.
Quindi un invito a tutti i genitori di ragazzi disabili: “credere nella collaborazione e cooperazione, andandole a cercare qualora non emergano, non arrendersi mai, tentare, osare, non porre limiti, non dare nulla per scontato, perché i nostri ragazzi sono ricchi di risorse e di sorprese che non possiamo e non dobbiamo precludere”.
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