Un tuffo piacevole nel passato, nel tempo che fu, di vago sapore letterario o meglio proustiano: non tanto la “petite madeleine” capace di risvegliare nell’autore i ricordi più intensi della sua infanzia.
No, non un tipico dolce comune francese, piuttosto il profumo di un gustoso e fragrante panino al salame, che accompagnava 40-50 anni fa i “nostri spuntini” mattinieri; la campanella della ricreazione finalmente suonava e, non raramente, nelle tranquille piazze paesane ubicate vicino alla scuola elementare, sotto la stretta sorveglianza di severe ma eccellenti insegnanti, si addentava il tanto agognato panino imbottito, talvolta troppo, come ricompensa meritata alle dispendiose fatiche scolastiche.
Per alcuni il ricordo della mamma famiglia-votata che sopraggiungeva colla baguette fresca, appena sfornata, ed ecco, quasi per incanto, gli occhi di tanti bambini di allora, semplici, poco viziati e pretenziosi, spalancarsi ed illuminarsi di gioia alla vista di tanta genuina bontà.
Sono, peraltro, breve inciso, passati 40 anni (era il 1976) dal giorno in cui la prima campanella della scuola, per tutte le regioni italiane, è squillata per l’ultima volta il Primo Ottobre.
Altro che merendine ipercaloriche confezionate, a lunga scadenza! Oggi, nella percezione comune, brioches di tutti i tipi, cioccolatine, caramelle denti-corrosive, patatine e snack di ogni specie, bibite colorate ricche di conservanti e di altri additivi, preparati “ipertecnologici” che si preparano e si riscaldano da sè (basta scuoterli!) in modo veloce, nel giro di qualche minuto. D’altra parte i tempi sono cambiati e il tempo, per realizzare e infornare un dolce fatto in casa, è davvero esiguo… tutti di corsa ormai!
Tuttavia, sono rimasto di stucco e sorpreso nel leggere i dati di una ricerca, pubblicata qualche mese fa, svolta dalla cooperativa agricola imolese Clai. Infatti potrà risultare incredibile!
Aldilà di tanti luoghi comuni e della presunta consacrazione negli ultimi anni del prodotto già confezionato, ci sarebbe una tradizione che non sembrerebbe mai passata di moda: il 79% delle famiglie intervistate ancora oggi, nel 2016, preferirebbe dare per merenda ai propri figli un buon panino al salame.
Solo un risicato 12% degli interpellati dichiarerebbe espressamente di optare per le merendine “imbustate” al momento del tanto agognato intervallo mattutino.
Insomma un’evidente riscoperta o più semplicemente riconferma dei sapori antichi e delle nostre sane origini…