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Un tutor ogni 20 o 40 studenti

Il ministro dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca, Letizia Moratti, in una nota inviata ai Rettori dell’Università e al Cnvsu Comitato nazionale di valutazione del Sistema universitario, indica il percorso e le regole per il miglioramento dell’offerta formativa delle università, in modo da orientare le scelte degli studenti e delle famiglie, sulla base di informazioni confrontabili.
La Moratti intende ridurre i tassi di abbandono, aumentare il numero di studenti attivi, ridurre i tempi necessari per il conseguimento dei titoli di studio, rafforzare la coerenza tra formazione erogata e fabbisogni del mercato del lavoro, aumentare la mobilità nazionale ed internazionale degli studenti e dei docenti.
Dichiara il Ministro: "Pur in presenza, nel corso degli ultimi anni di un miglioramento di alcuni risultati, quali l’incremento del numero di laureati e la riduzione degli abbandoni degli studenti iscritti, l’obiettivo primario di una maggiore qualità ed efficacia della didattica – e quindi del livello e dei tempi di apprendimento degli studenti del sistema universitario italiano – resta ancora una priorità assoluta".
Dovranno, quindi, essere adottate misure per migliorare la qualità del percorso universitario, con la definizione dei criteri di valutazione riguardanti: l’erogazione dei servizi formativi, adeguati e differenziati rapporti tra studenti iscritti e docenti richiesti, l’ effettiva disponibilità e fruibilità di strutture appropriate, l’attività di orientamento e tutorato, l’ inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.
Il Ministro ricorda, in particolare, che dall’anno accademico 2005/2006, le università non potranno più attivare corsi che non siano almeno in possesso dei requisiti minimi.
Per le attività di tutorato è necessario assicurare la disponibilità di un tutor ogni 20 o 40 studenti iscritti, a seconda dei tipi di corsi.
Per la ripartizione delle risorse finanziarie, in corso di predisposizione, dal 2005/2006 si dovrà tenere conto dei risultati di processo con riferimento alla percentuale di abbandoni dopo il primo anno di iscrizione, alla percentuale di immatricolati che nell’anno di prima iscrizione non abbiano ottenuto una adeguata percentuale di crediti, alla percentuale di laureati nel limite della durata del corso, alla percentuale di occupati, ad un anno dal conseguimento del titolo, in relazione alla diversa tipologia delle lauree ed alla situazione di contesto.

Giorgio Veneziani

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