Gent.mo Direttore,
Le scrivo per raccontare una bella storia. Mi chiamo Patrizia e sono una professoressa.
Insegno matematica nella piccola scuola media di Avigliano Umbro in provincia di Terni. Vorrei raccontarLe una storia di scuola, di cambiamento e di inclusione.
Questa è la storia di una scuola che funziona, della disabilità che scompare, degli ultimi che non diventano i primi, ma che diventano come gli altri.
Vorrei raccontarLe cosa può accadere quando la didattica della matematica incontra la disabilità.
Matematica… questa sconosciuta, spettro e terrore di moltissimi alunni che si sentono incapaci anche di pensarla come una disciplina come le altre. Ragazzi brillanti che hanno 9 in greco e 3 in matematica senza speranza di riuscire a migliorare… pensano.
Disabilità… questa sconosciuta, spettro e terrore di molti insegnanti, che di fronte ad un alunno con disabilità non sanno cosa fare e affidano l’insegnamento della propria disciplina all’insegnante di sostegno, spesso non specializzato, quando c’é.
Quando la didattica della matematica e la disabilità si incontrano, la soluzione più facile è fare finta che non ci sia bisogno che si conoscano bene, pensare che sia troppo difficile insegnare la geometria e l’aritmetica ad un alunno con disabilità, che in fondo sia inutile.
Vorrei raccontarLe la storia di un gruppo di insegnanti e di alunni che ha provato a cambiare le cose e ha messo al primo posto “la possibilità di poter fare qualsiasi cosa tutti insieme”.
In questo grande gruppo era presente una alunna con disabilità grave, ipovedente e ipoacusica.
Dal primo giorno in cui sono entrata in quella classe ho scelto che mi sarei occupata IO di lei. Naturalmente da sola non avrei potuto fare nulla, ma insieme all’insegnante di sostegno, ai compagni, ai genitori e alla mia Dirigente Scolastica abbiamo fatto quello che si dovrebbe fare in ogni scuola d’Italia: rendere la disabilità una CONDIZIONE MUTEVOLE, che può addirittura scomparire, se il contesto in cui si muove e si relazione la persona con disabilità si trasforma e diventa un contesto favorevole e facilitante, senza più barriere.
Abbiamo reso la diversità il trampolino per quello che diventeremo…
In questo percorso ho scoperto io per prima una matematica diversa, la matematica che accende gli occhi e gli animi degli alunni, quella che tutti possono fare e che tutti si sentono capaci di fare.
Ho scritto un libro che racconta questa storia e che si intitola “Viaggi nella matematica inclusiva – Thyrus Edizioni”.
Vorrei tanto che Lei lo leggesse e vorrei il vostro aiuto per fare in modo che lo leggessero tutti quegli insegnanti appassionati e volenterosi che ci sono nelle nostre scuole e che potrebbero avere da questa lettura un aiuto, un messaggio di speranza e di fiducia
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